Oggi pubblichiamo l’undicesima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati per il grande schermo.
Nel 1958 nelle sale cinematografiche fece il suo ingresso un ciclope enorme e molto arrabbiato ne Il 7° viaggio di Sinbad. A “muovere i fili” della stop motion fu ancora una volta Ray Harryhausen, qui alle prese con il suo primo film a colori. A movimentare l’azione e a scatenare l’entusiasmo del pubblico fu un vero e proprio concentrato di effetti speciali che diedero vita a un ciclope, a un gigantesco cucciolo di rapace con due teste, a un genietto della lampada che entrava e usciva dalla sua dimora, a una donna serpente con quattro braccia e una coda e a un dragone lanciafiamme. Famosissima e ben riuscita la scena in cui Sinbad duella con uno scheletro armato di spada e scudo (potete vederla qui sotto), il cui modellino sopravvisse alle riprese e fu poi utilizzato per realizzare un altro film mitico: Gli Argonauti. Qui Harryhausen moltiplicò il “trucco in stop motion” animando non uno ma sette scheletri e regalando al pubblico di tutti i tempi una scena che ancora oggi non si sbaglia a definire davvero “spettacolare”.
Per realizzare le scene dei combattimenti tra gli attori e gli scheletri venivano girate prima le riprese live action dei protagonisti che combattevano da soli simulando di avere di fronte il loro avversario. Gli scheletri animati in stop motion venivano inseriti in compositing con la solita tecnica della Dynamation (di cui vi abbiamo parlato qui). Per movimentare l’azione che altrimenti sarebbe stata penalizzata dalle riprese con camera fissa (necessaria per facilitare il compositing) venivano utilizzati molti close up (ovvero primissimi piani, per esempio sulle spade che si incrociavano o sugli scudi colpiti) e un montaggio piuttosto “serrato”
Il 7°viaggio di Sinbad – I primi 10 minuti del film (Arriva il ciclope!)
Il marinaio Sinbad, approdato con il suo equipaggio sull’isola di Colossus per fare provviste, incontra il mago Sokurah, minacciato da un ciclope gigante (lo vedete al minuto 6:50 circa) a cui ha appena sottratto una lampada magica, che nella fuga viene persa in mare. Il ciclope alto 15 metri è in realtà un modellino animato da Ray Harryhausen e che interagisce con gli attori grazie alla tecnica del Dynamation (che vi abbiamo spiegato qui).
Il 7°viaggio di Sinbad – La donna serpente
Il 7°viaggio di Sinbad – Sinbad vs lo scheletro
Gli Argonauti – Il duello con gli scheletri
La scena, vera e propria pietra miliare del cinema (realizzata dall’animatore stop motion Ray Harryhausen con la tecnica della Dynamtion), necessitò da sola oltre quattro mesi per essere completata.
Domani tornate a trovarci per la dodicesima puntata di Cinema ad effetto “Hitchock e l’effetto Vertigo”
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