“Il Lato Negativo” sia della coppia Bradley-Lawrence sia della Bier. “L’apparenza inganna” eccome. I due protagonisti “fuori parte e fuori epoca” (traduco: “miscasting”), la regista danese smarrita fra gli studios statunitensi, Jennifer da orticaria quando si lacca le unghie credendosi una vamp o da quando nel 2011 ha cominciato a recitare svestendo i panni di Mystica (la rendono più sex symbol i suoi “naked selfie”), aquile, serpi velenose, puma, arti amputati, “figli bastardi” (=illegittimi) e aborti spontanei, salassi e sterilità acquisite, Lady Macbeth e Jakob biblici da “pesante simbolismo poetico”, sceneggiatura e montaggio da “super melò boscaiolo” (Porro, “Corsera”) vintage, inattuale, démodé, superato. Il film “unisce un’impressionante schiera di talenti su entramb’i lati della mdp, perciò lascia gli spettatori a chiedersi com’è potuta andare così male” (RT: 28%). Più follia che passione, quasi un caso clinico d’isteria charcottiana.
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