Ancora una volta woody allen ci porta a conoscere l’amore e le sue sfaccettature (anche le più amare) ma questa volta lo fa passando attraverso i vicoli di Roma, sua musa, e tra meravigliosi tramonti e panoramiche dall’alto ci racconta quattro diverse storie rivelandosi come sempre maestro nell’espressione dell’animo umano. Storie apparentemente caratterizzanti da elementi senza senso; dall’inspiegabile successo di Leopoldo a il cantante lirico bravo solo sotto la doccia, il giovane architetto e la sua “coscienza esterna e onnipresente” e i due sposini alle prese con nuove esperienze. Tutti alla ricerca di quel qualcosa in più che faccia per un attimo dimenticare la propria normalità. Quell’avere successo e sfuggire per un attimo dalla banale quotidianità che si rivela peró cosa futile con risvolti per alcuni devastanti e per altri risolutivi. To rome with love forse non sarà l’ultimo capolavoro di Allen ma rimane comunque un film divertente, ironico che svela sentimenti, emozioni e situazioni di vita raccontanti come solo questo grade regista sa fare. Non credo che le sue intenzioni, come molti critici hanno affermato, siano state quelle di raccontare Roma rifacendosi ai classici Felliniani ma credo piuttosto che ci abbia regalato la sua personale visione della città, delle sue meraviglie e degli uomini e delle donne che la abitano o la respirano solamente.
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