To Rome with Love: la recensione di Daniela Bizzarro

To Rome with Love: la recensione di Daniela Bizzarro

Un nutrito cast di stelle cinematografiche fa da contorno al ritorno come attore sul grande schermo di Woody Allen. “To Rome with love” è un vero è proprio omaggio alla capitale italiana, che rende fede alle parole pronunciate dal regista in un intervista ante-film: “ Proietto sul grande schermo i miei sentimenti per le storie ed i luoghi che contano nella mia vita”

“Il mio lavoro come potete vedere è fare in modo che il traffico si muova, io me ne sto qui e da qui vedo ogni cosa, ogni persona, vedo la vita. In questa città nascono tante storie.” E’ con queste parole che un vigile/narratore, da il via al film. “To Rome With love” è infatti articolato in quattro storie:
Nella prima una coppia newyorkese ( Woody Allen e Judy Davis) si reca in viaggio a Roma per conoscere i consuoceri. Lui, imprenditore musicale in pensione , famoso per aver reinterpretato capolavori della musica classica in una chiave inconsueta e originale, scopre che il futuro suocero della figlia (Fabio Armillato) ha un talento naturale per la lirica, ma soltanto quando canta sotto la doccia. Quale occasione migliore di questa per uscire dalla forzata inattività pensionistica?!
Nel secondo episodio ritroviamo un ormai maturo Alec Baldwin, che nei panni di un architetto di successo, si reca a Roma in vacanza per visitare la città dove era vissuto da giovane. Qui un fortuito incontro con uno studente americano (Jesse Eisenberg) lo riporta indietro nel tempo . Attraverso questa sua giovane versione, Baldwin cerca di rimediare agli errori compiuti.
Il terzo episodio vede come protagonista Roberto Benigni, che per errore si trasforma da impiegato a star del cinema.
Nel quarto ed ultimo episodio una giovane coppia di sposi di Pordenone ( Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi più Penelope Cruz) , finirà per perdersi di vista per un giorno, investiti dal caos della capitale.

Il Decamorone Alleniano ( bop Decameron è stato il primo titolo proposto) a differenza di altri è un film dove l’essere dei personaggi, la loro quinta essenza non viene approfondita. Quello che interessa, quello che Allen voleva si vedesse è li, in qual momento preciso avanti ai nostri occhi. Abbandonata l’introspezione psicologica dei personaggi solita dei suoi precedenti lavori, il regista pare ci tenga a mettere in risalto “un solo lato” di ogni personaggio, che sommati insieme sembrano quasi formare un’unica persona.

L’Ironia allo stato puro e i numerosi spunti di riflessione forniti durante tutto il film , riescono a far passare inosservati i continui rimandi alle precedenti pellicole , in cui il regista aveva omaggiato altre città a lui care ( vicky Cristina Barcellona, Midnight in Paris)

Nel complesso film ben riuscito e divertente, anche se forse con l’intento di imitare Fellini, Allen va perdendosi pian piano nei meandri del cinema italiano.

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