Direi che si può dire ‘senza infamia e senza lode’, come scrisse il sommo poeta. E’ vero, si tratta pur sempre di una biografia e quindi la storia non poteva uscire da un certo schema. Il trailer però mi ha convinto di più mentre il film, in alcuni punti, è risultato persino noioso. Il clima che si respira è quello di assoluta perdizione. Un’isola incontaminata dei caraibi, vicino a Porto Rico, sta per essere stravolta dall’abusivismo edilizio (siamo negli anni sessanta). Il protagonista, immerso nei fiumi dell’alcool e dell’eccesso vero e proprio, cercherà in ogni maniera che tutto ciò non accada. In sua compagnia ci sono:un giornalista capo redattore alcolizzati come lui, un miliardario senza scrupoli, un generale dei marines esaltato, un disadattato che malgrado tutto conosce vita, morte e miracoli di tutti gli abitanti dell’isola e l’immancabile schianto di ragazza (fidanzata del miliardario) che fa perdere la testa al protagonista. Un Johnny Depp che, secondo me, riesce a dare il meglio di sè non sempre (come in questo caso) e quando lo fà è in compagnia di ben altri registi (Burton sopra a tutti). Per il resto, buona visione.

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