The Master: la recensione di luca ceccotti

The Master: la recensione di luca ceccotti

Dopo essere stato presentato con successo all’ultima edizione della mostra del cinema di Venezia, dove è stato premiato con due dei riconoscimenti più importatni (Coppa Volpi e Leone D’argento), The Master è approdato finalmente nelle nostra sale, e l’attesa per chi aspettasse trepidante il nuovo film di Paul Thomas Anderson è giunta al termine. Chi scrive è un ammiratore del lavoro del buon Anderson, ma finito di visionare il film sorge spontanea una domanda: l’attesa è stata ripagata?

The Master non è una pellicola semplice. Molti crederanno, da vari trailer o spot, che lo sia, che tratti semplicemente di una storia dove un “guru” di una setta la fa da padrone su povere menti assoggettate alla sua volontà: non è così. Infatti, se le premesse della trama sono effettivamente calibrate nel modo appena descritto, il risvolto e una narrazione il più delle volte scomposta ci regalano un risultato se vogliamo atipico. È un film che va studiato nell’intimo, e che nell’intimo indaga senza però cercare di indignare.

Joaquin Phoenix interpreta un sociopatico reduce della seconda guerra mondiale di nome Freddie Quell, un personaggio positivo condannato alla negatività. Non ha più una famiglia, non ha amici, è un solitario senza posto nel mondo. Un solitario alla ricerca di se stesso, e la guerra ha lasciato una ferita profonda nella sua già imprevedibile personalità. La sua camminata è incerta, un po’ gobba, come se sostenesse sulle spalle il peso della vita limitandosi a sopravvivere, ubriacandosi e incapace di comprendere ed afferrare il suo vero io. Proprio per questo Anderson decide di presentarci il personaggio di Quell prendendosi il giusto tempo per descriverlo: lunghi silenzi, immagini forti e artisticamente toccanti. Un’introduzione magistrale per una personaggio magistralmente interpretato da un superbo e quasi inarrivabile Joaquin Phoenix in odore di Oscar. Ma il Master del titolo, colui che cercherà di portare, o meglio strattonare sotto la sua ala protettrice il povero e malleabile Quell è anch’esso un personaggio degno di nota. Lancaster Dodd, questo il nome del Maestro, altri non è che un uomo che nella sua vita si è dedicato alla “filosofia fai da te”, costruendo intorno al suo personalissimo pensiero un vero e proprio culto, La Causa, attirando sempre più fedeli soprattutto tramite la sua prima opera teorica. Un personaggio se vogliamo ambiguo, il quale avrà un’evoluzione/involuzione per tutta la durata della pellicola sin da quando entrerà in contatto con Freddie. Rimarrà sempre fedele al suo pensiero, che difenderà in tutti i modo possibili, anche quando difendere significherà attaccare, ma Quell e la sua situazione faranno comprendere al maestro l’inconsistenza delle sue teorie. Naturalmente, in tutto ciò, Dodd avrà un’ancora di salvezza, colei che lo tirerà su e lo spingerà a continuare ciò che ha iniziato, la cosiddetta grande donna dietro ad ogni grande uomo (se di grande si può parlare): Peggy, sua seconda moglie, interpretata da una quasi inespressiva Amy Adams.
Philp Seymour Hoffman sempre straordinario nella sua interpretazione, regala al pubblico scene da manuale, grazie anche e soprattutto all’ottima alchimia sulla scena con Phoenix. Forse, dopo l’eccellente lavoro in Truman Capote, Hoffman potrebbe ricevere la sua seconda statuetta d’oro dall’Academy.

L’ultimo film di Paul Thomas Anderson eleva il suo regista, già autore, ad un livello forse superiore. Pochi sanno regalare pellicole dove ogni singola immagine sa regalare emozioni. Il suo infatti è un cinema ricco di eleganza fotografica e di una pacatezza registica che eguaglia autori quali Malick, Kubrick o il più Italiano Tornatore. Come ribadivo diverse righe sopra, non un cinema per tutti, ma un cinema di un impatto unico.
The Master non sarà certamente il miglior film del regista di Magnolia, ma sia per interpretazioni, sia per la carica suadente ed emotiva della sua regia e delle fotografia, questa pellicola insegna come un autore può superare se stesso. Un vero e proprio maestro di cinema.
Un titolo, un grande regista.

Voto: 8.5

Luca Ceccotti

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