The Avengers: la recensione di Parker85

The Avengers: la recensione di Parker85

Secondo il rispettabilissimo parere di un blogger di best movie the Avengers risulta essere un film bello ma senz’ anima: per quelli che sono i miei canoni di valutazione, viene da chiedermi se il blogger che ha varato quest’ annoso dictat abbia effettivamente visto il film, cosa che ritengo scontata, e se nel giudicarlo abbia ceduto alle tante dubbiose e prevenute voci di corridoio che insinuavano dubbi a raffica sulla qualità del film solo per il gusto di farlo, se l’ abbia giudicato immedesimandosi in quello che normalmente (ma non necessariamente) può essere il geek/nerd/ipercinetico ultra appassionato divoratore di fumetti o, come in questi casi dovrebbe essere, abbia espresso la sua valutazione con estrema imparzialità, al di fuori da ogni influenza entusiastica o pessimistica;
personalmente posso ritenermi fiero di essere in disaccordo con questa sentenza perchè il film di Joss Whedon è più che riuscito: è bello ed è molto più di questo e tanto di più ancora; non è certo un reato definirlo, come molti hanno fatto giorni addietro, il miglior cinecomic di sempre: ogni ostentativo confronto con il cavaliere oscuro di Nolan è vacuo e sostanzialmente fuori luogo (per quanto ad un soggetto possa comunque essere piaciuto di più un prodotto e di meno l’ altro e viceversa) rispetto alla natura ed in particolar modo alle differenze dei due prodotti; il film di Whedon è un ingranaggio perfettamente registrato e ben oliato che, nonostante offra sontuose sequenze d’ azione roboanti ed esplosive curate con effetti digitali sfarzosi al limite della perfezione, non fa dell’ effetto visivo il suo punto di forza e, sopratutto, il principale pretesto per allestire e mandare avanti uno spettacolo puramente baraccone (come invece accade, ad esempio, nel modello stilistico di registi come Michael Bay): la tanto criticata sceneggiatura risulta essere più che solida e coerente a beneficio della trama che, ricollegandosi ai tanti spunti finali dei precedenti film marvel volti ad introdurre il crossover, già dalle prime battute definisce in modo pulito e coerente quello che sarà l’ avvicendarsi del lungometraggio, mantenendo la qualità narrativa (costellata di identificabili virtuosismi registici solamente da apprezzare, perchè, ricordiamo, Whedon è prima di tutto un nerd) ad alti livelli fino alla fine ed ancora oltre; compito tutt’ altro che semplice, specie considerando che era necessario gestire figure caratteriali che normalmente avrebbero occupato ruoli centrali, in quanto tutti protagonisti, e che sorprendentemente non solo vengono sapientemente gestiti a livello di coesistenza scenica ma la loro caratterizzazione risulta costruita e curata a livello paritario, con tematiche e spazi equamente coordinati e suddivisi e senza che il tutto vada a scapito della qualità narrativa: eccola l’ anima del film; una sinergia che se non risulta perfetta comunque poco ci manca; una menzione particolare al villain di turno, il perfido Loki dio dell’ inganno e della menzogna, signore delle arti oscure, da acerrimo rivale per invidia del fratellastro Thor per entrare nelle grazie del padre promosso a minaccia per l’ umanità intera: ed è un ruolo che a Tom Hiddleston calza a pennello e, riallacciandomi alle battute iniziali della mia disamina, contrariamente quanto detto dal citato blogger, è un ruolo che non pesa sulle spalle di un attore caratterista che davvero in un film come questo fa la differenza ed inevitabilmente emerge per bravura rispetto al resto del cast (comunque sempre all’ altezza come già dimostrato, questo è bene sottolinearlo) ad eccezion fatta per Robert Downey Jr, un altro che il ruolo se l’ è praticamente cucito addosso.
Tirando le somme, se dovessi inquadrare il prodotto e definirlo con poche semplici parole non avrei dubbi sulla scelta di quella che dovrebbe essere la terminologia più appropriata: the Avengers è il blockbuster definitivo.

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