The Amazing Spider-Man: la recensione di venarte

The Amazing Spider-Man: la recensione di venarte

L’avevamo lasciato vincente contro Venom, il simbiote alieno, e felice con la sua Mary Jane nel finale del terzo episodio della saga del regista di culto Sam Raimi. Ora però per Peter Parker è tempo di ricucire la sua calzamaglia rosso e blu, e ricominciare l’avventura ripartendo da zero.
Riprendendo il titolo completo del fumetto, The Amazing Spider-Man si dimostra più aderente al personaggio originale della Marvel, dando nuovo smalto al supereroe creato dal genio di Stan Lee.
Morso da un ragno radioattivo, il maldestro Peter si ritrova dotato di un’incontrollata forza e di agilissimi riflessi che userà per combattere il perfido Lizard, eminente scienziato genetista, trasformatosi in un megalucertolone in seguito all’iniezione di un siero con DNA di rettile.
Oltre alle mirabolanti acrobazie sui tetti di New York esaltate dalla grafica 3D, questo film, diretto da Marc Webb e interpretato dal giovane Andrew Garfield, rispolvera il primo vero amore di Spidey: la dolce Gwen Stacy. Peter, dunque, non è solo nella sua lotta, ma dovrà ricordare che i segreti hanno un costo, non sono mai gratis.

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