The Amazing Spider-Man: la recensione di Rocken

The Amazing Spider-Man: la recensione di Rocken

Un bambino che in fretta e furia perde i genitori con in sottotraccia uno spiraglio di alta pratica matematica che lascia comprendere futuri importanti risultati nel campo della scienza: il bambino ovvio è peter parker e questo è il segmento che lo avvia a perdere staccarsi a lungo termine dai genitori per congiungersi nella vita di tutti i giorni degli zii.
Svariati anni son passati e Peter (un Andrew Garfield in grandissimo spolvero) è cresciiuto e in alta adolescenza trova tutte le sfumature del nerd incallito: mente stra-brillante, vittima del bullismo scolastico, impacciato a dir poco con le ragazze.
Tramite piccole coincidenze, anche cercate, si ritrova a una sorta di meeting presieduto da Gwen Stacy in funzione di interposta persona di Curt Connors, un abile scienziato ex grande collega di parker padre; qua inizia il bello peter si lascia andare all’istinto esplora sotto mentite spoglie il laboratorio del grande scienziato e come il destino vuole riesce a farsi pizzicare dal fatidico ragno che gli farà acquisire quei poteri da cui derivano grandi resposabilità; a questo punti ridefinisce l’equazione che dovrebbe essere la svolta delle ricerche del padre e di Connors, il farmaco rivoluzionario viene definito e Connors stesso si fa da cavia per evitare test di massa e licenziamento per scarsi risultati e insomma si avvia a diventare il super nemico Lizard.
il bello di The Amazing spider man finisce qua, tralasciando la performance attoriale di Garfield che è una chicca costante per tutto il film; volendo seguire il filone Noir del batman di Nolan infatti il film si perde nei meandri delle sfaccettature del genere e diventa un pò tedioso avvicinandosi raschiando il fondo a un finale cosi classico verso l’ormai onnipresente sequel in un modo cosi tremendamente bolso da apparire come un pugno sullo stomaco per chi da questo film si aspettava un capolavoro.
Non resta che sperare che se il seguito prenderà vita (probabile dati i buonissimi incassi raggiunti finora) si provveda allora a fare un lavoro di sceneggiatura altrettanto originale ma allo stesso tempo più di presa in termini di ritmo, scorrevolezzà e originalità narrativa: The amazing spider man arrivederci arrivederci (con leggeri spruzzi di entusiasmo) a presto (almeno si spera).

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