Ted: la recensione di Alessio 90

Ted: la recensione di Alessio 90

Vedi scritto Macfarlane e leggi Griffin e American Dad.

La domanda che tutti si ponevano era se il creatore delle due fortunate serie di animazione degli ultimi anni fosse riuscito nell’intento di realizzare il suo primo film. Rispondo con un secco e maiuscolo SI.

Divertente, trasgressivo e pieno di significati. Ted non è solo un semplice film comico dove un orsacchiotto di peluche prende vita e ne combina di tutti i colori e piega in due dalle risate lo spettatore, ma è molto di più. Ted mette davanti al fatto compiuto lo spettatore sull’inevitabile scorrere del tempo che porta il bambino ad essere un uomo e alle conseguenze che esso ne comporta. Buone o cattive che siano.
Proprio così il tempo. Il tempo è il fulcro di questa pellicola dove è chiaro che quando arriva il momento di prendere una decisione importante bisogna prenderla e basta. Ma vi è un ostacolo a tutto ciò. Ed è la profonda amicizia che lega il protagonista a questo orsacchiotto di peluche che magicamente prende vita diventando così un punto di riferimento nella sua esistenza come lo è per tutti quando si ha il proprio migliore amico o rimbombamico come direbbe Ted. Ma il tempo passa e delle decisioni vanno prese e il migliore amico non sempre è presente in queste decisioni.
Insomma ognuno per la propria strada ma non perdiamoci di vista.
Oltre a questo il film ha una forte dose di critica sociale, caratteristica del lavoro artistico di Macfarlane oltre all’omaggio che il regista fa agli anni ottanta.

Note tecniche. Wahlberg ha un cambio di capigliatura ogni quindici minuti circa. Prima lunghi poi corti. Poi di nuovo lunghi.
Notare i piccoli spin off dei protagonisti che richiamano i momenti esiliranti dei Griffin e di American Dad.

Da vedere. Se siete ancora in tempo altrimenti aspettate l’uscita in dvd.

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