La vita di Pietro Cicala – ex-cantante pugliese prossimo ai 50 anni, con alle spalle un solo motivetto di successo e ridotto a fare il cameriere nel ristorante della ex moglie – prende una piega inaspettata con l’arrivo di un nuovo ingaggio: un’esibizione in prima serata su Rai Uno. La fortuita conoscenza dell’affascinante Talita Cortes, sex symbol internazionale, lo porterà fino in America, dandogli la possibilità di riscattarsi.
Una commedia dai toni spesso seri, fatta anche di silenzi e riflessioni, tutta incentrata sulla figura di un uomo messo ai margini per non essersi piegato alle logiche dello spettacolo, cercando di imporsi invece come cantautore. Perché in TV funzionano le canzonette, ma di fronte a un pubblico dal vivo, magari, si riesce a dimostrare di aver talento per davvero e a riscattare una vita che si pensava ormai persa.
Emilio Solfrizzi tiene sulle spalle tutto il peso del film, rendendo bene anche solo con un gesto o uno sguardo tutto l’avvilimento, lo sconforto e l’amarezza di chi non ha più nulla da perdere. E la stessa Belen se la cava magnificamente: lontano dai cinepanettoni (qualche scena di nudo furbetta e gratuita c’è… ma forse ci saremmo rimasti male se non ci fosse stata), interpreta praticamente se stessa, ben delineando il personaggio della star-azienda, con tutta l’umanità e le problematiche che può portarsi dietro le quinte.
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Mi piace
Le interpretazioni dei protagonisti sia nei momenti comici che, soprattutto, in quelli drammatici. E le musiche, compresa la bella canzone che riscatta Cicala nel finale.
Non mi piace
Certi doppi sensi fuori luogo, come il “vengo, vengo” pronunciato al telefono da Solfrizzi mentre guarda Belen in completino intimo.
Consigliato a chi
Ha voglia di agrodolce. Si ride, ma più spesso si riflette o ci si emoziona.
Voto: 4/5
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