Run All Night – Una notte per sopravvivere: la recensione di Mauro Lanari

Run All Night – Una notte per sopravvivere: la recensione di Mauro Lanari

Thriller, action, poliziesco, revenge, noir, gangster movie, soprattutto ancora un western urbano con Neeson che Collet-Serra insiste a proporre come l’emaciato antieroe irlandese, ergo cattolico, bramoso d’espiazione redentiva. Trama dalle velleità shakespeariane sulla tragedia di colpe e peccati fra padri e figli, a detta del filmaker spagnolo “una delle migliori sceneggiature ch’abbia mai letto”, di fatto cinema di genere piuttosto stantìo, tradizionale e manierista, dunque oltremodo prevedibile nonostante contaminazioni, ibridi, incroci, CGI, regia videoclippara, montaggio adrenalinico: “tutto fila via liscio senza riuscire a sorprendere, a stupire, a colpire con lo strappo dell’originalità.” Innovazione latitante, coinvolgimento sott’il minimo sindacale, cast sprecato (Vincent D’Onofrio, Ed Harris, Nick Nolte).

© RIPRODUZIONE RISERVATA
shortcode