Lo strangolatore di Boston è un thriller true crime sulle giornaliste pioniere che hanno raccontato la storia dei famigerati omicidi dello Strangolatore di Boston degli anni ’60. Il film segue infatti le gesta di Loretta McLaughlin (Keira Knightley), una reporter del quotidiano Record-American, che diventa la prima giornalista a trovare una correlazione tra gli omicidi dello Strangolatore di Boston. Mentre il misterioso assassino miete sempre più vittime, Loretta cerca di continuare le sue indagini insieme alla collega e confidente Jean Cole (Carrie Coon), ma il duo si trova ostacolato dal dilagante sessismo dell’epoca.
Ciononostante, McLaughlin e Cole portano avanti la storia correndo un grande rischio personale e mettendo a repentaglio le loro stesse vite nel tentativo di scoprire la verità. Lo strangolatore di Boston, in tal senso, segue gli esempi recenti de Il caso Spotlight, sugli abusi su minori nel clero americano, e del quasi coevo Anche io di Maria Schrader, sull’inchiesta giornalista del New York Times che portò alle tante denunce ai danni di Harvey Weinstein e all’esplosione mediatica del Movimento #MeToo.
Scritto e diretto da Matt Ruskin (Il coraggio di lottare), Lo strangolatore di Boston prova a mostrare anzitutto come la parità tra uomo e donna, nel mestiere di giornalismo, era ancora ben lungi dall’essere raggiunta, come testimoniano le interazioni del personaggio di Loretta col suo direttore, interpretato dal sempre troppo sottostimato ma puntualmente magnetico Chris Cooper.
L’andamento della sceneggiatura si interroga sul fuoco sacro della passione per l’investigazione, limitandosi a uno spaccato sociale correttamente impaginato ma non per questo esiguo e deficitario. A differenza di Anche io, non vengono mai gettate delle luci chiaroscurali sulle fatiche del privato delle reporter di turno, preferendo il ritmo degli ingranaggi incessanti e martellanti del dietro le quinte.
Così facendo, dunque, viene rimarcato l’andamento della detection puramente detta, senza alcuno scarto metafisico alla Zodiac di David Fincher. Non che fosse lecito aspettarsi addirittura così tanto, per carità, e per fortuna un minimo di pathos e vigore tengono in vita la situazione e l’interesse. Da segnalare, a tal proposito, la strettamente analoga recitazione di Keira Knightley, misurata e in sottrazione ma lucida, livida, magnetica, fragile, erotica.
Foto: LuckyChap Entertainment, Scott Free Productions, 20th Century Fox/Disney+
Leggi anche: Lo strangolatore di Boston: l’angosciante trailer del thriller true-crime con Keira Knightley e Carrie Coon
© RIPRODUZIONE RISERVATA