Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato: la recensione di alessi_1709

Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato: la recensione di alessi_1709

The Hobbit è un film pieno di pecche…ma nel complesso porta a termine la missione per cui è stato concepito, riportare l’atmosfera magica del “Signore degli Anelli” al cinema. Peter Jackson, rimettendo mano alla sua creatura per raccontarci gli eventi che precedono la trilogia ormai leggendaria, commette svariati errori (scarsa caratterizzazione dei nani, troppe scene di corsette ed inseguimenti tra le montagne, abuso di personaggi digitali in motion capture poco credibili, e una discrepanza pesante – Bilbo nell’intro della Compagnia dell’Anello trova l’anello per caso, e se lo porta via senza incontrare Gollum) ma dimostra ancora una volta di essere l’unico in grado di trasporre le pagine di Tolkien facendoci respirare la bucolica/alcolica atmosfera della Contea, o avvelenandoci con il fetore di goblin nel ventre delle montagne nebbiose…rispetto a tutto il fantasy uscito negli ultimi dieci anni è decisamente una spanna sopra, e l’attacco del drago Smaug in apertura è una delle migliori scene dell’intera saga. Quanto agli attori : se il giovane Bilbo Baggins è interpretato con irresistibile aplomb inglese da un Martin Freeman decisamente in parte, chi stupisce ancora una volta è Andy Serkis nei panni digitali (questi sì credibili ed irresistibili) di Gollum: l’iconico mostriciattolo schizofrenico è l’anima (nera) pulsante di questo potente universo, talmente amato ed atteso dalla platea in sala che al primo “tesssssoro” pronunciato esplode un fragoroso applauso ! Serkis ormai “è” Gollum, e la scena degli indovinelli tra lui e Bilbo è bellissima : un duello dall’esito noto a tutti che tuttavia riesce ad essere avvincente e memorabile. Chiudo con la tanto criticata “nuova voce di Gandalf” e la polemica sui 48 fotogrammi al secondo : purtroppo il doppiatore storico di Gandalf è morto, e rimpiazzarlo nel cuore di milioni di fan non era certo facile…quindi massima stima per Gigi Proietti e lo splendido lavoro compiuto. La scelta di girare a 48 fotogrammi al secondo rende i movimenti rapidi e le scene di battaglia assolutamente impeccabili, eliminando sfarfallii e mal di testa…oro colato per un film in 3D, perciò polemica inutile.
The Hobbit, tirando le somme, è l’inizio di una nuova grande avventura…un po’ zoppicante, ma a suo modo bellissimo. Sono convinto che tutti “terremo il passo” insieme a Bilbo e la nuova compagnia, anche i detrattori.

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