La madre: “Sei come me, ti tieni tutto dentro”. Stop. La regista non si degna di fornirci spiegazioni su Nadia, una triestina quasi 17enne. Le sue azioni e reazioni, atteggiamenti, comportamenti e omissioni, vengono lasciati nel mistero. Un problema d’indole introversa, “ontologica e sicuramente irreversibile”? Conseguenza dell’abbandonic’atmosfera familiare? Inettitudine del mondo adulto? Solitudine sociale della periferia? “Mi stanno sul cazzo tutti”, “Quando c’è un rumore terribile metto le cuffie”. Il copione scritto coi gemelli D’Innocenzo glissa sull’opportunità di motivare pure le scarne frasi pronunciate dalla protagonista, perciò tutti gl’eventi mostrati nel corso del film galleggiano nell’ambiguità fra causa ed effetto. Indicato ai sostenitori dell’ermetismo com’esasparato ed esasperante culto dell’ellissi per l’esercizio d’un’ermeneutica infinita.
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