Premessa: la madre è il miglior esempio non di fanatismo religioso bensì di coerenza cristiana, così come la sua laconica spiegazione è il miglior esempio del “De civitate Dei” (Agostino 413-426), il quale si basa su due cardini evangelici: 1) “Il mio regno non è di questo mondo” (Giovanni 18, 36: http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Giovanni+18,+36; https://www.biblegateway.com/passage/?search=Giovanni+18%3A36&version=CEI); 2) Satana è “il principe di questo mondo” (Giovanni 12, 31; 14, 30; 16, 11: http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Giovanni+12,+31;+14,+30;+16,+11). È una delle tante religioni o spiritualità che, non riuscendo a salvare l’immanenza, si sono inventate un pluriverso dove la “Via, Verità e Vita” esiste in una dimensione parallela, la c.d. “trascendenza” empiricamente indimostrabile. Oggi si direbbe: “gettare la palla in tribuna”. Ciò chiarito, romanzo e film offrono una posizione morale altamente discutibile: “the wonder” consisterebbe in una morte non prematura ma secondo la norma statistica. Già verso il V secolo a.C. sia il Qohelet (versetti 4, 2-3: “Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvage che si commettono sotto il sole”; https://www.biblegateway.com/passage/?search=Ecclesiaste+4%3A2-3&version=CEI ), sia Sofocle (“Edipo a Colono”, versetto 1225: “Non essere mai nati è la cosa migliore e la seconda, una volta venuti al mondo, tornare lì donde si è giunti”; https://www.google.com/search?q=%22Non+essere+mai+nati+è+la+cosa+migliore+e+la+seconda%2C+una+volta+venuti+al+mondo%2C+tornare+lì+donde+si+è+giunti%22) si sono mostrati capaci di sostenere l’esatto contrario.
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