Il Gioiellino: la recensione di martalari

Il Gioiellino: la recensione di martalari

VISTO Il gioiellino. Interessante anche se il film non e’ coinvolgente ed emozionante come ci si aspettava.

“Un uomo dovrebbe avere il coraggio dei propri vizi”

Sta per arrivare al cinema Il gioiellino il secondo film di Andrea Molaioli

Nonostante molte persone non siano a conoscenza del crac Parmalat al quale e’ ispirato il film c’e’ ugualmente molta attesa, cosa accaduta in passato anche per Il divo.

Il “Gioiellino” di Molaioli ha pero’ un altro ritmi, Il divo si reggeva sull’interpretazione di Servillo ma soprattutto sulla corte dei miracol..ati che gravitavano intorno al Divo Giulio, nel Gioiellino invece tutto sembra più pacato più familiare quando la camera esce fuori dalle quattro mura come i viaggi in aereo, etc…le scene (esterne) vengono montate velocemente senza pero’ riuscire a percepire l’adrenalina del guadagno, della speculazione si avverte invece il disagio di una famiglia, che non basta.

La mdp non si sposta quasi mai dai 3 protagonisti, e se si sposta non ci fa conoscere bene gli altri.

Raccontato forse anche troppo Il personaggio interpretato da Servillo molto cinico,sicuro di se’,maschilista e testardo.

Remo Girone ha tempi e tonalita’ diverse dal collega, sia la voce che le espressioni sono pacate non c’e’ quel guizzo recitativo che rende l’interpretazione indimenticabile
e poi c’e’ la nipote interpretata dalla Felberbaum nei panni di una neolaureata con master che vuole farsi valere sul mondo del lavoro, indiscutibilmente bella ragazza alla sua prima interpretazione importante.

Il film non e’ assolutamente ne’ brutto ne’ deludente, anzi,forse pero’ Girone (grande attore) non era l’attore giusto, forse serviva spiegare di più l’operato dei nostri protagonisti, indugiare meno sul carattere dei personaggi e sulle proprie debolezze e allargare la macchina da presa alla cronaca.

Gli sceneggiatori partono dal presupposto che la gente conosca la storia del crac, ma un film deve essere per tutti, deve invogliare anche chi non ama il genere…vedi Il Divo, vedi anche Marco Risi con Fortapàsc per esempio che e’ stato un maestro mostrando da un lato l’uomo/protagonista e dall’altro la storia (co-protagonista del film), ne Il gioiellino i protagonisti sono tre e il rimanere sempre tra quattro mura rende tutto più lento nonostante la regia come nel primo film sia ottima.

Un film interessante ma non del tutto coinvolgente, cio’ che doveva essere spiegato non e’ chiaro per chi non conosce la storia,non sono chiari i passaggi di denaro, cosa che non fa decollare il film emotivamente.

Bravi gli attori secondari, fortunatamente non le solite facce

Voti

Remo girone 6

Toni servillo 7

Sara felberbaum 6

Altri secondari (principali) 6 1/2

voto alla regia 6 1/2 7

voto alla sceneggiatura 6 – –

Voto al film 6

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