Il cavaliere oscuro – Il ritorno: la recensione di Rocken

Il cavaliere oscuro – Il ritorno: la recensione di Rocken

Si è fatto attendere quattro lunghi anni ma finalmente posso dirlo: un film straordinariamente bello che innalza di parecchio l’asticella dell’epicità cinematografica!
Una sceneggiatura da urlo ricca di colpi di scena e in grado di mozzarti il fiato senza soluzione di continuità, e proprio qua sta uno dei tanti e vividi punti forti di TDKR, una trama ben sviluppata, intrigante e al limite del cardiopalma, che si evolve in maniera a dir poco eccezionale ed appassionante con dialoghi sempre originali, pungenti e retoricamente affascinanti. Insomma è qua che Nolan, anche se coadiuvato, ha dato il meglio di se.
Tra i diversi colpi di scena, i diversi che hanno animato il finale sono stati quelli più fulgidi riuscendo a far rasentare alla pellicola una perfezione a 360 gradi.
Una regia in grado di esaltare divinamente la visione pellicola incastrandosi splendidamente con il resto dei tasselli del film formandoci un connubio più che mai vincente. Anche sotto questa prospettiva Nolan ha fatto un ottimo lavoro.
Le interpretazioni del cast sono state di alto livello, senza fare distinzioni, in quanto c’è stato sotto questo punto di vista una forte uniformazione di alto livello che a mio parere ha investito larga parte del cast passando dai ruoli principali fino, scalando, a quelli da comprimari.
Favolosa è stata anche la colonna sonora, che è stata amalgamata ottimamente con lo svilupparsi degli eventi riuscendo a far acchiappare a ogni scena quel qualcosa in più che solo una valida musicalità riesce a dare.
Per concludere non mi viene altro da dire se non citare una forte malinconia, pensando che Nolan ha dichiarato che chiude qua il suo lavoro con batman; sono d’accordo con un possibile discorso che bisogna chiudere in bellezza e non aspettare a diventare scandenti per farlo, ma lui ha fatto un lavoro cosi “divino” con il personaggio di batman che sono sicuro che se dovesse tornare sui suoi passi non commetterebbe un passo falso ma proseguirebbe sul cammino di spessore che finora è riuscito a tracciare con l’uomo pipistrello.

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