Un’interpretazione divertente e allo stesso tempo commovente. È la performance che ci regalano Annette Bening e Julianne Moore, due delle migliori attrici di Hollywood, che danno il volto a una coppia di madri lesbiche, Nic e Jules, ne I ragazzi stanno bene. Dopo 18 anni dalla nascita della loro primogenita, le due donne devono fare i conti con la curiosità dei figli, che si mettono sulle tracce del “donatore” Paul – Mark Ruffalo, un ristoratore-agricoltore donnaiolo. A questo punto, il tema dell’omosessualità passa completamente in secondo piano rispetto all’essenza dei rapporti familiari (e non), messi sotto la lente d’ingrandimento, e dove le figure femminili spiccano inesorabilmente. Gli uomini del film sono praticamente “casi umani”: il figlio di Nic e Jules, Laser è un quindicenne che vive nell’ombra della sorella Joni, studentessa modello e di un amico che definire un “cretino” è quasi un complimento; Paul ha donato per 60 dollari il suo sperma all’età di 19 anni, senza preoccuparsi delle conseguenze, e a quarant’anni si tuffa come un ciclone, senza meditare sul “come” e sul “poi”, in una relazione con la famiglia dei suoi figli biologici, ma in nessuno dei rapporti riesce ad avere il minimo controllo, né all’inizio né alla fine.
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Annette Bening e Julianne Moore, ci regalano un’interpretazione intensa, divertente e commovente. Tra routine, difficoltà e imprevisti ci mostrano un amore, che è quasi tangibile
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L’immagine del maschio è deprimente: tra adolescenti privi di ogni morale o che vivono all’ombra di una super-sorella e un quarantenne, Peter Pan pseudo-pentito, incapace di tessere rapporti stabili e duraturi
Consigliato a chi
Ama il cinema indipendente, ma non riesce a sottrarsi al fascino e al talento di grandi star come Annette Bening, Julianne Moore. E una volta uscito dalla sala, desidera proseguire il film nella propria testa e figurarsi cosa accadrà ai personaggi dopo l’ultimo fade-off.
Voto: 3/5
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