Hunger Games: la recensione di Fantasy_1989

Hunger Games: la recensione di Fantasy_1989

Hunger Games. Un gioco, Il gioco, in cui 24 ragazzini si sfidano in un combattimento all’ultimo sangue deciso ( o imposto ) da Capitol City, come punizione alla rivolta dei 12 distretti. Ogni anno viene indetta una mietitura da cui vengono estratti a sorte il nome di un maschio e di una femmina del rispettivo distretto. Questi ragazzini ( soprannominati tributi ) vengono inviati a Capitol City dove per 4 giorni dovranno allenarsi per specializzarsi in varie arti. dopodichè i giochi hanno inizio.
La società a cui ci pone il film è una società caotica, ipocrita, cinica, crudele : proprio come quella di oggi. Guardando il film mi sembrava di giocare a COD MW3, solo che se si perdeva qui non si tornava in vita. I primi secondi di gioco sono stati i più cruenti e spettacolari, nei quali ogni frame si muoveva all’unisono con gli altri, ogni secondo era condito da sangue, occhi impauriti, emozione, batticuore. I due del distretto dodici sono Katniss e Peeta, i protagonisti del gioco, quelli per cui ho fatto il tifo. Lo scontro si evolve tra lacrime di sangue e amore, il tutto condito da momenti cult che bucano lo schermo e che propongono una crudeltà senza pari, che non avevo visto in nessun altro film, ma daltronde come fare altrimenti?
Jennifer Lawrence è stata una vera stella. La sua interpretazione magistrale, sempre molto fedele a se stessa, impaurita, tremante, ma sempre col controllo della situazione. La sua interpretazione è stata la migliore del film in assoluto, come ragazza che si pone volontariamente al suo destino pur di salvare sua sorella che sarebbe stata sorteggiata prima di lei. Calata perfettamente nei panni di questa giovane di 17 anni che deve far fronte a molte avversità, ma che mai demorde o ha dei ripensamenti, anzi determinata e coraggiosa. Josh Hutcherson è stato un’altra grande stella del film, grande interpretazione anche se a mio avviso troppo poche inquadrature.
La regia è stata fenomenale, la macchina da presa era sempre nel posto giusto al momento giusto, seguiva ogni più piccolo particolare per ampliarlo sullo schermo al meglio e il più fedelmente possibile.
Che dire? Se fosse uscito una settimana prima di The Avengers avrebbe fatto un botto senza paragoni, ma ahimè così è andata. Il mondo reale non è stato totalemente a guardare. Ma quello della finzione si, ed è questo l’elemento più sconcertante.

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