Il ritorno del ‘giovane Frankenstein’. Così mi piace definire questo film che è ben diretto e ben costruito. La trama si alterna fra due temi: quello classicissimo dei film d’azione; una lotta fra spie con in mezzo un esperimento che non deve assolutamente essere scoperto e quello tipico un pò fiabesco, anche se secondo me è più gotico perchè il rimando mi è andato subito alla creatura del Dott. Frankenstein (e anche lo spunto per iniziare questo mio intervento). Hanna infatti è una ‘creatura’,frutto della programmazione genetica in laboratorio,che decide di camminare da sola e affrontare il mondo con le sue varie sfaccettature. Il suo ‘creatore’, che chiama padre, la avverte di quello che può capitarle se la dovessero scoprire e da qui nasce la caccia sempre più serrata (supportata dalle bellissime musiche dei Chemical Brothers)da parte di coloro che la ritengono solo un pericoloso esperimento sfuggito da ogni controllo e perciò da eliminare. La ‘creatura’ Hanna si ritroverà sola, alla fine,così come la creatura del Dott.Frankenstein, dopo aver sconfitto quelli che la volevano morta. Lui però decise di morire, Hanna invece ha deciso di vivere e affrontare la sua nuova vita.
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