Gianni e le Donne: la recensione di martalari

Gianni e le Donne: la recensione di martalari

Visto “Gianni e le donne” malinconico e carino anche se diverso dal primo…..

Visto “Gianni e le donne” malinconico e carino, non si ride come nel primo ma si può’ vedere se vi piace il suo stile…

storia

Gianni, sessant’anni….

Un giorno, l’amico Alfonso gli fa aprire gli occhi: tutti i suoi coetanei, ma anche
quelli ben più vecchi di lui, dietro la rispettabile facciata, hanno delle storie. Tutti,
anche i vegliardi che vegetano nel baretto sotto casa, hanno l’amante.
Sconvolto dalla scoperta Gianni tenta di fare qualcosa….
Una donna confida…la sai che ti ho sognato? e lui sopreso….e lei Si nella storia eri mio nonno….

sembra ma non è…

La cosa divertente e’ stata la voce di una persona dopo la proiezione del film “sai quei film dove non succede un..”

stile unico

In realtà i film di gianni di gregorio hanno uno stile molto personale come ha lui stesso definito.

Anche tecnicamente non sono perfetti ma fotografano quello che poi molta gente cerca al cinema, il nostro quotidiano raccontatato con piacevole spensieratezza intervallata da qualche risata.

diverso e uguale al primo

Certo il pranzo di ferragosto vero uovo di colombo di matteo garrone con protagoniste le vecchiette, di cui una vicina di casa dello stesso garrone, era un’altra cosa,aveva un’idea di base vincente e un’immedesimazione percepibile dal pubblico.

Il nuovo film esce in 150 sale, un po’ pochine, certo poi dipenderà dal pubblico farle aumentare, ma anche qui vedrete gianni di gregorio che si divide tra la fobia Alleniana di invecchiare senza una donna che possa provare ancora qualcosa per lui e i personaggi di borgata simili ai tanti visti anche nei film indimenticabili di verdone e quelli spassosi familiari come la figlia, simili ai ragazzi raccontati nei film di Virzi’ o Veronesi (che nel film e nella realta’ e’ la figlia del regista di gregorio).

vero…

La finzione poi rincorre anche qui la realtà, genitori che non sanno cosa facciano i loro figli, figli che non sanno cosa fare da grandi pur essendo già grandi, l’uomo che vuole rincorrere la vita che sembra sfuggire o che non e’ mai riuscito ad apprezzare con gusto,l’assenza di denaro, la ragazza dell’est che dice di esser diplomata e che cerca d’accasare come badante anche altri parenti…

Tutti personaggi raccontati con malinconia e semplicità.

La vera forza del film e’ Gianni Di Gregorio, lui suscita simpatia, da giostraio fa girare intorno a se’ personaggi, facce,luoghi,animali (simpatici i cani), caratteri…in un vortice di sensazioni,luoghi,situazioni che sembrano appartenerci.

scelte…in…campo..

Anche il suo modo di fare il casting spiega tutto “non faccio distinzioni tra attori e non attori …in fase di casting scelgo persone che si avvicinano al personaggio che sto cercando”

di gregorio’s style

Lui ascolta, senza giudicare,con o senza bicchiere (il clint di Trastevere,si fa per scherzare) evidenziando in maniera più’ efficace un mondo che cambia e che sentiamo tutti sempre più’ distante, gente che non comunica,giovani incapaci a relazionarsi con la gente,incapaci di parlare in italiano e di esprimersi, anziani che vorrebbero riconquistare quello che non hanno mai vissuto o goduto.

Il suo aspetto bonario, l’aria spensierata,la forza di continuare sempre facendosi domande rendono Gianni Di Gregorio un’interprete che con estrema semplicità senza cercare la battuta ad ogni costo,ma fotografando visceralmente la vita di tutti i giorni,riesce inevitabilmente a far sorridere..

Certo quel finale…buttato li’…ma se amate il suo stile il film vi piacerà’

Voto 6+ se vi piace il suo stile 6 1/2

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