Django Unchained: la recensione di Sparky97

Django Unchained: la recensione di Sparky97

Il nuvo film di Quentin Tarantino. Il nuovo capolavoro di Quentin Tarantino. Sulla falsa riga di uno spaghetti-western (ai quali ci sono molti richiami all’interno della pellicola), “Django Unchained” vuole essere un altro film pienamente nello stile di Tarantino, ovvero con dialoghi surreali, tante risate e tanto tanto sangue. Tutta la vicenda ruota attorno alla storia di Django (Jamie Foxx), schiavo nero che, dopo essere sato liberato dal dottore-cacciatore di taglie King Schultz (Christoph Waltz), aiuta quest’ultimo a trovare i Brittle Brothers, tre delinquenti schiavisti con una grossa taglia sulla testa. Nella seconda parte del film sarà Schultzad aiutare Django, ormai divenuto anch’egli cacciatore di taglie, a liberare sua moglie Broomhilda (Kerry Washington), tenuta come schiava a Candie Land dal perfido Monsieur Calvin Candie (Leonardo Di Caprio).
Da notare le strepitose performance attoriali di Christoph Waltz -su tutti- e di Leonardo Di Caprio. Il primo si era già confrontato con un personaggio “Tarantiniano” in “Bastardi Senza Gloria” (con cui si era conquistato l’oscar come miglior attore non protagonista), per quanto non ci siano sostanziali somiglianze con il personaggio di Schultz, ma il secondo ha avuto anche qualche difficoltà nel recitare la parte del nemico più che razzista, alla fine con un ottimo risultato. Una nota sull’interpretazione di Di Caprio: nella scena in cui sbatte violentemente la mano sul tavolo a Candie Land, si nota che negli shot successivi la mano sanguinare molto: non era nello script originale, è stato un incendente sul set! Di Caprio, girando la scena, ha rotto un bicchiere tagliandosi la mano, ma pur con la mano sanguinante ha concluso la scena con una bravura magistrale! Il fatto che ancora una volta non abbia ricevuto la nomination all’Ocar,è davvero assurdo; concordo pienamente invece per la nomination all’oscar (e la vittoria ai Golden Globes)di Christoph Waltz.
Pur con una sceneggiatura d maestro e un umorismo (nero) da manuale, “Django Unchained” è anche pieno di sangue e di violenza razzista sui neri, e per questo avrebbe meritato un VM14 senza alcun dubbio.
Resta nel complesso un film davvero ottimom con una splendida regia, ingiustamente non considerata dall’Academy nelle nomination algi Oscar, ch diverte e fa trascorrere piuttosto rapidamente più di 2 ore e mezza.

“Di norma vi direi Auf Wiedersehen, ma dato che il significato di Auf Wiedersehen è Arrivederci, e dato che non ho intenzione di rivedervi più signore…vi dico Addio e…basta!”

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