Django Unchained: la recensione di AliWonderland

Django Unchained: la recensione di AliWonderland

Come per altri film di Tarantino, anche “Django” è un equilibrato mix di azione, romanticismo, scene splatter, ironia, tensione, violenza, sangue, amicizia, sparatorie, esplosioni, dialoghi al limite dell’assurdo…

In questo film si racconta la storia dello schiavismo, vista però dal particolare punto di vista di Tarantino. Il dottor Schultz, ex-dentista, si dedica ormai da diversi anni all’attività di cacciatore di taglie, ma per trovare i suoi più recenti ricercati ha bisogno di Django, uno schiavo nero. Così lo trova, lo compra e gli dà la libertà, a patto che lo aiuti nella sua missione.
Comincia così la loro amicizia, che li porterà poi a lavorare fianco fianco per diversi mesi, fino alla loro ultima missione insieme: dovranno infatti liberare la moglie di Django, tenuta come schiava da Calvin Candy, terribile uomo d’affari.

In quanto film di Tarantino, ovviamente la trama e il modo di affrontare un argomento difficile come la schiavitù non sono dei più ordinari. Il regista ci permette infatti di entrare pienamente all’interno della sua visione di questo mondo che ormai ci sembra così lontano. Grazie alla grande professionalità degli attori, riusciamo a capire perfettamente cosa provano i personaggi, quali sono le loro sensazioni, che siano di gioia o di dolore.
Il tutto è ovviamente condito con molti momenti ironici e da alcuni dialoghi di estrema quotidianità, non facili da trovare nei film comuni, e questa sembra essere proprio una caratteristica di Tarantino.

Come sempre non manca nemmeno il lato splatter, con grandi esplosioni di sangue, sparatorie con fucili a canne mozze e budella che volano da tutte le parti.

Come già anticipato sopra, gli attori sono stati scelti tutti ad hoc e hanno dimostrato le loro grandi doti, chiaramente in particolar modo il trio protagonista Foxx-Waltz-DiCaprio che ha dimostrato una chimica eccezionale, per non parlare di Samuel L. Jackson e anche di tutti i membri secondari del cast.

Ci ha inoltre strappato un sorriso anche il consueto cameo di Tarantino, che infine esplode lasciando così il segno del suo passaggio.

Il film dura due ore e quaranta minuti, ma nessuno di questi 160 minuti risulta pesante. Le ore passano infatti senza accorgersene, perchè si è troppo immersi nel film per pensare al tempo che passa.

Chiaramente si tratta di un film particolare, così come tutti quelli di questo estroso regista, perciò magari per alcuni risulterà un pò difficile da digerire, ma per chi è di più ampie vedute è un’ottimo film da andare a vedere al cinema apprezzandone ogni più piccolo dettaglio.

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