Come ammazzare il capo 2: la recensione di Mauro Lanari

Come ammazzare il capo 2: la recensione di Mauro Lanari

“Farsa che troppo spesso regredisce in farsaccia”, “perfetta nel ristabilire il tasso di volgarità, doppisensi e gioiosa imbecillità […] infantilizzando tutto pur d’abolire ogni possibile senso di trasgressione (e di colpa).” “Demente ma mai demenziale, […] Anders e soci peccano […] nel non andare sino in fondo, credendo che una serie di battute e situazioni un po’ sconce e un po’ stupidotte bastino e avanzino. […] Seguirlo è uno sforzo di cui non se ne capiscono le ragioni. […] Permangono dei seri problemi di ritmo e tenore, perciò il film viene a noia troppo presto poiché, essenzialmente, la sua instabile comicità non fa presa.” “Operetta […] che [..] si perde nelle maglie d’un plot troppo artificioso, destinato a fallire proprio come il piano dei protagonisti.” “‘Horrible’ è la parte più significativa del titolo.” 35% su RT: “Spreco d’un cast che non riesce a giustificare la propria esistenza.” Almeno riabilita i nostri cinepanettoni e “Comic Movie” allungando l’insulsa lista del genere “3 uomini e qualunque cosa purché sia una scemenza”. Carini i 5-minuti-5 d’action e le scene sugl’end credits, sprecati i Clash di “Police On My Back”, incassi dimezzati rispetto al 1° capitolo.

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