Beh che dire di 50 sfumature di grigio… è l’adattamento cinematografico della trilogia di E.L. James (avete sentito bene, TRILOGIA! poveri noi…), il primo per l’esattezza. Un libro che parla di questa ragazza che conosce il classico uomo dei sogni: bello e dannato, giovane, estremamente ricco, sguardo magnetico, maniaco del controllo ma con dei gusti sessuali particolari; mentre lei, studentessa di letteratura inglese è la classica scolaretta ingenua ed imbranata (per non dire un eufemismo), che si fa totalmente rapire dall’uomo in questione, Christian Grey. Con il passare del tempo i due instaurano una relazione S&M (Slave & Master), in cui il dominatore (Christian Grey) sottomette la sua schiava (Anastasia Steele) in una relazione sadomaso fatto di bondage, obbligazioni, frustate ecc…
I presupposti per essere bel film ci sono, ma alla fine risulta essere un colossale FLOP: uno dei peggiori film che personalmente io abbia mai visto, soprattutto in termini di dialoghi, recitazione (qui per fortuna in parte) e soprattutto regia; per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, Sam Taylor-Johnson, decide di soddisfare le aspettative “hard” dei fan, con una dose di contegno che, per intenderci, non era “né sale, né zucchero”; Finisce quindi per creare un film assolutamente privo di personalità: in due ore di proiezione non è riuscita a trasmettere nulla allo spettatore; Nella prima parte, la più romantica, in cui i due personaggi iniziano a relazionarsi e soprattutto a conoscersi, ha effettuato numerosissimi tagli di scena dando l’impressione di “correre” sulla trama, facendo capire ben poco alle persone che non hanno ancora letto il libro, per focalizzarsi meglio nelle successive scene erotiche (limitate anche quelle, per non sconfinare nell’ambito porno vero e proprio).
Dialoghi? Banali, a parte qualche battuta divertente che si può benissimo contare sulle dita di una mano.
Nella recitazione, una piccola lode: Dakota Johnson ce la mette tutta a recitare la parte di Anastasia Steele, che poi gli riesce abbastanza bene per sua fortuna; cosa che non si può dire invece per il suo collega, Jamie Dornan: la sua interpretazione di Christian Grey è pressoché banale, piatto, si limita a leggere il copione, insomma, ZERO espressioni facciali; A giudicare dalla sua performance avrebbe fatto meglio a non intraprendere la carriera di attore, ma di limitarsi a fare il modello, perché in fin dei conti è un bell’uomo, ma privo di talento. Forse molte persone avrebbero preferito Ian Somerhalder per la parte, parere indiscusso, dato che lo sostiene pure l’autrice del libro, un peccato per noi ma una decisione saggia per lui, sopratutto dopo aver visionato quello che era il copione (sarebbe stato come un fare passo indietro per la sua carriera).
Detto questo, l’unica cosa che abbia davvero avuto un successo è stata una campagna pubblicitaria aggressiva: un piano di marketing assolutamente geniale, sono riusciti a creare un’attenzione mediatica tale da far accorrere migliaia di persone a vedere questo film mediocre. Chapeu.
Voto 2 su 5