Dolente, dimesso, struggentissimo, sussurrato: un tempo il grande cinema e la miglior arte seguivano tali principi estetici ogg’invece sempre più accantonati e disprezzati. Può essere scambiato per un film dispersivo, mentr’è la rimarcata metafora della siccità perdurante da quas’un anno, da una vita, dall’intera Storia, la carenza cronicizzata d’un’acqua salvifica più che redentiva a cui abbeverarsi e con cui lavarsi. Anche la versione del capolavoro “Under the Milky Way” è disseccata e prosciugata (https://music.youtube.com/watch?v=5ASkc0fRvW0). Finora il thriller di maggior successo in Australia, Connolly lo trasforma nell’atmosfera visionariamente survivalista del paesaggio e dei suoi abitanti.
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