Dopo varie versioni cinematografiche che si sono rivelate poi veri e propri successi al botteghino, a seguito di “Alice in wonderland”, “Il grande e potente Oz” e “Maleficent” la Disney sforna la versione live action di Cenerentola, affidando la regia all’inglese Kenneth Branagh, un regista che ha sempre amato le sfide, cineasta che nella sua filmografia vanta opere dal taglio shakespiriano e anche dei blockbuster. Non era certo facile adattare una storia che seppur molto cinematografica, doveva comunque attenersi all’iconico cartone animato, e qui la sceneggiatura mantiene gli elementi della versione animata, modificando qualcosa, abbellendo il tutto con l’aggiunta di approfondimenti su tutti i personaggi, ottenendo come risultato un ottimo film.
Ella è la figlia di un ricco mercante, gentile con tutti e amata da entrambi i genitori, che promette in punta di morte alla madre di essere sempre gentile e di avere coraggio. Dopo molti anni il padre si risposa con una vedova di ricca famiglia Lady Tremaine, la quale si stabilisce in casa di Ella con le sue due figlie e il loro gatto. Nonostante Ella accolga la matrigna e le sorellastre, alla morte del padre le tre donne prendono il sopravvento della casa, relegando la giovane in soffitta e a svolgere tutti lavori domestici, assegnandole il nomignolo di Cenerentola, che rimane nonostante tutto sempre buona e gentile, per rispettare la promessa fatta al padre. La vita di Cenerentola cambierà quando il re organizza il ballo a cui tutto il popolo è invitato per trovare una nobile sposa per il figlio, ma la sera del ballo la matrigna impedisce a Cenerentola di partecipare al ballo strappandole il vestito, ma sarà una vecchia mendicante, che si rivelerà la fata madrina di Ella a farla andare al ballo grazie alla sua magia. Arrivata alla festa la giovane scoprirà che il giovane incontrato tempo prima nella foresta non era altro che il principe. I sogni di Ella sembrerebbero essersi realizzati ma non ha fatto i conti con la sua perfida matrigna in complotto con il Gran Duca del palazzo reale, pur di non rendere felice Cenerentola.
Far rivivere le favole sul grande schermo è un filone che punta sempre sul sicuro, e questo film come il suo precedente “Maleficent” anche se in maniera diversa tenta di spiegare il perché di molte cose lasciate in sospeso dalla favola originale e dal cartone stesso, offrendo un approfondimento sui personaggi, specialmente sulla matrigna, interpretata in maniera sublime da Cate Blanchett, che qui è la perfetta incarnazione del male, nella sua forma più seducente. Degno di nota è il cameo esilarante di Helena Bonham Carter, buone sono le interpretazioni dei giovani Lily James e Richard Madden, talentuosi ma messi perennemente in ombra delle due comprimarie di prim’ordine. Come ogni fantasy che si rispetti anche il reparto tecnico è ottimo, le scenografie sontuose di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, non da meno sono i costumi sfarzosi di Sandy Powell, che rispecchiano i personaggi e i loro caratteri, buona anche la colonna sonora, l’uso degli effetti speciali e la fotografia. Seppur non memorabile perché rispetto a “Maleficent”, che non riesce ad eguagliare, non ha osato troppo, preferendo rimanere sempre nella classica tradizione Disney, “Cenerentola” si rivela una rilettura affascinante, ben dosata, adatta sia a grandi che piccoli, più che soddisfacente.
Voto: 4/5.
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