Un prato in campagna, una giornata di sole, una famiglia felice, una bambina di pochi mesi ma che già “vedeva il mondo non per come era, ma per come avrebbe potuto essere: con un pizzico di magia.”, un tripudio di colori brillanti. È questo l’incipit di Cenerentola, remake in live action di uno dei classici Disney più amati di sempre, diretto da Kenneth Branagh. In sala il pubblico è diviso sostanzialmente in due grandi gruppi: famigliole con bambine e ventenni/trentenni che per due ore vogliono riassaporare la magia dell’infanzia. Le aspettative non saranno deluse!
La storia è nota, è parte integrante di quel patrimonio di fiabe che costituiscono il nostro background fin dall’infanzia. Ella ha una famiglia felice che la ama, ma troppo presto la madre si ammala e muore. In punto di morte le fa promettere di essere sempre gentile e avere coraggio, ed è proprio questo che Ella metterà in pratica per tutta la vita. Quando il padre si risposa, la quotidianità di Ella è sconvolta dall’arrivo dell’austera Lady Tremaine e dalle sue due frivole figlie Anastasia e Genoveffa, e la situazione peggiorerà dopo la prematura scomparsa dell’uomo. Ora Ella è sola e vittima dei soprusi della perfida matrigna e della sorellastre, ma l’incontro con il misterioso Kit le cambierà la vita. L’amore tra i due è immediato e complici un ballo, un’eccentrica fata madrina e la famosa scarpetta di cristallo che tutti conosciamo il meritato lieto fine non mancherà.
La Cenerentola di Branagh è una Cenerentola al passo coi tempi ma che contemporaneamente strizza l’occhio alla classicità. Il regista britannico osa là dove altri prima di lui non hanno osato, prendendosi il rischio di proporre allo spettatore una riproduzione fedele, con poche variazioni, del lungometraggio animato del 1950, vero e proprio pilastro del cinema d’animazione. Il risultato è davvero convincente! Branagh dà vita a un film che non deluderà gli appassionati, né i grandi né i piccini. L’atmosfera è letteralmente da fiaba, merito della regia elegante, di una fotografia bella e pulita e soprattutto delle bellissime scenografie di Dante Ferretti e dei coloratissimi abiti creati dalla costumista Sandy Powell che danno davvero un tocco di personalità al film e di carattere ai personaggi. Dagli elegantissimi abiti di Cate Blanchett, algida matrigna con un non so ché di femme fatale anni ’40, a quelli variopinti e kitsch delle sorellastre; dagli abiti color pastello del principe creati apposta per far risaltare gli azzurrissimi occhi di Richard Madden, all’eccentrico e ingombrante abito della Fata Madrina, una convincente Helena Bonham Carter. Fino ad arrivare al meraviglioso abito che Cenerentola indossa al ballo, rivisitazione dell’iconico abito azzurro disegnato da Disney, creato con moltissimi strati di tessuto di diverse tonalità di blu e oltre 10000 cristalli Swaroski. Impossibile trattenere un “Ohh!” di ammirazione ed emozione quando lo si vede in tutto il suo splendore nelle scene di ballo.
Ciò che contribuisce, inoltre, all’ottima riuscita di quest’opera romantica e sensibile è il cast intero. Cate Blanchett, come già accennato, cattura davvero in modo magnetico l’attenzione dello spettatore e coi suoi occhi e la sua risata trasmette la vera anima di Lady Tremaine. Una menzione speciale deve essere fatta a Lily James, giovane attrice nota per lo più per il ruolo di Lady Rose nella serie tv Downton Abbey, che dà vita ad una Cenerentola dall’animo semplice ma coraggioso che rappresenta un modello di eroina che davvero può essere alla portata di tutte gli spettatrici più piccole.
Spronando al coraggio e alla gentilezza, Cenerentola rievoca un sogno di infanzia e non deluderà né i fan dell’universo Disney né gli spettatori che incuriositi decideranno di passare due ore al cinema in compagnia di una fiaba senza tempo!