Candidato a sorpresa: la recensione di luca ceccotti

Candidato a sorpresa: la recensione di luca ceccotti

Un uomo che riesce a scatenare ilarità solo se accenna un sorriso. Un attore che di risate ne sa regalare a bizzeffe. L’emblema della commedia americana dei nostri giorni. Tutto questo è Will Ferrell. Basta solo il nome a farvi ridere vero? Bhe, questo mese è uscito in sala “Candidato a Sorpresa” (The Campaign), divertente pellicola che lo vede come protagonista.
Se il solo Will non bastasse a convincervi ad entrare in sala per ridere in compagnia, il nome Galifianakis dovrebbe farlo. Non basta? Allora cosa ne pensate di Jay Roach, regista dei tre esilaranti capitoli di Austin Powers e di Ti presento i miei? Convinti ora? Bene.

“Candidato a Sorpresa” segue le vicende di Cam brady (Ferrell), onorevole di lungo corso la cui figura pubblica viene da lui stesso macchiata prima dell’elezione a causa del suo “libertinaggio”. Quando accade, due multi-milionari decidono di appoggiare la candidatura del semplice ed ingenuo Marty Huggins (Galifianakis), rendendolo gradualmente un avversario di cui preoccuparsi. La campagna politica a suon di gag ha inizio!

Jay Roach dirige una commedia politica dai toni leggeri, non troppo pretenziosa e che sa regalare dei momenti di sana ironia. Naturalmente è da sottolineare come il punto forte di tutta la pellicola siano i faccia a faccia tra i due simpatici sfidanti Ferrell e Galifianakis.
Il film purtroppo pecca sotto il punto di vista della novità: il tutto ha sempre il sapore del già visto, e battute o scene potenzialmente divertenti risultano il più delle volte noiose o ripetitive. Anche in questo genere si sente l’aridità creativa che sta contaminando il mondo cinematografico odierno. Forse anche più che in altri generi.

“Candidato a sorpresa” è l’ennesima dimostrazione di come ormai la commedia americana sia in declino totale, un tipo di cinema che si, piace alle masse, che si, fa ridere, ma che sta perdendo gradualmente voglia, sia di piacere che di far ridere.
Tutto il film si regge solo ed esclusivamente su Ferrell e Galifianakis, i quali, pur risultando sempre esilaranti per il loro modo di fare che ormai li contraddistingue, si ritrovano a risultare ridicoli a causa della stupidità infantile e banale delle battute che gli vengono affidate. Un vero peccato!

Al giorno d’oggi è veramente difficile riuscire a trovare una commedia, americana o italiana che sia, che riesca a far ridere pur essendo intelligente, e “Candidato a sorpresa” non fa eccezione.
Vale la pena solo per godersi i simpatici protagonisti trovarsi uno contro l’altro, mentre il resto sarà facilmente dimenticabile rispetto a pellicole dei due attori quali “Ricky Bobby” o “Una notte da leoni”.

Consigliato a chi vuole passare un’ora e mezza in “semplice” simpatia.

Voto: 6,5

Luca Ceccotti

© RIPRODUZIONE RISERVATA
shortcode