Benvenuti a ieri: la recensione di Mauro Lanari

Benvenuti a ieri: la recensione di Mauro Lanari

Michael Bay ed MTV s’alleano per produrre una fervida lezioncina indirizzata al loro target di riferimento: potrest’anch’essere dei geni precoci da MIT, esperti di “time travelling” e di “chaos theory”, ma non mettetevi a giocare il ruolo di Dio offrendovi seconde chance retroattive e provando a riscrivere la storia per correggere ed eliminare errori e orrori. Non si limitano ad avvisare che il gioco sia pericoloso, no: danno per certo che l’esito d’ogni esperimento di questo tipo peggiorerebbe lo status quo: siamo tornati alla teodicea di Leibniz, al 1710 e all’idea che stiamo vivendo nel “migliore dei mondi possibili”. Precisato che il plot del film cerca d’avvalorare tale atteggiamento dogmatico e reazionario con uno sciocchissimo errore del protagonista, comunque l’accoglienza critica non è stata granché. 35% su RT: “non è privo d’ingegno o d’originalità, ma la sua storia esile e l’irritante found-footage lo rendono in definitiva difficile da raccomandare”. Io mi sono perso pure l’ingegno e l’originalità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
shortcode