Il web va pazzo per Reptile di Grant Singer. Definito dagli spettatori “il miglior film Netflix da molto, molto tempo”, il thriller ha saputo sorprendere il pubblico fin dal day one, generando un forte interesse online.
Nella pellicola, Benicio Del Toro e Alicia Silverstone interpretano due detective che devono indagare sull’omicidio di una giovane agente immobiliare, assassinata in una delle case di cui le era stata assegnata la vendita. I sospetti si concentrano su Will Grady (Justin Timberlake), il fidanzato della vittima, ma anche su Sam Gifford (Karl Glusman), ex marito della vittima, e su Eli Phillips (Michael Pitt), un uomo dai comportamenti inquietanti e ossessionato da Will. Per riuscire a trovare il colpevole, il detective Nichols dovrà partire dalla sua vita, smantellando ogni illusione.
Il regista Grant Singer, che viene dall’industria dei video musicali, è al suo debutto cinematografico: un particolare che ha suscitato curiosità negli spettatori, che si sono chiesti quali fossero quindi i suoi gusti e le ispirazioni che hanno dato origine a Reptile. Detto fatto: Singer ha svelato ai lettori di Netflix/Tudum 5 titoli che considera “ispirazioni personali”, e che potrebbero quindi fare al caso vostro se avete apprezzato il nuovo thriller Netflix.
I lungometraggi citati dal regista sono:
- A sangue freddo, di Richard Brooks (1967)
«Abbiamo decisamente preso spunto da A sangue freddo. Abbiamo fatto molte ricerche, anche pratiche, su determinati casi di cronaca, con il supporto di reali investigatori delle forze dell’ordine».
- La morte corre sul fiume, di Charles Laughton (1955)
- La conversazione, di Francis Ford Coppola (1974)
«In questo film, mi interessa soprattutto il modo in cui Coppola rappresenta il cacciatore come la preda. Anche in Reptile cerchiamo continuamente di manipolare la percezione dello spettatore, confondendo le idee su chi possa essere il colpevole e su chi sia opportuno ritenere sospetto oppure no».
- Zodiac, di David Fincher (2007)
«Volevo fare un film realistico, che evocasse il true crime, e questo comporta anche un finale in cui non tutti i conti tornano e non tutto acquisisce pieno senso. Nel caso del killer dello Zodiaco, e nel meraviglioso film di Fincher, ci sono elementi che fanno pensare che Arthur Leigh Allen fosse l’assassino. Ma ce ne sono altrettanti che provano che non lo fosse».
- Rosemary’s Baby, di Roman Polański (1968)
«Come nel film di Polanski, anche noi mettiamo in discussione l’innocenza di tutti i personaggi. Il nostro eroe si rende conto che non tutte le persone a cui ha dato fiducia stiano dicendo la verità».
Che ne pensate? Vi è piaciuto Reptile e vi avete ritrovato gli elementi di questi classici del thriller citati dal regista?
Fonte: Netflix
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