Tom Cruise emoziona il Festival di Cannes: «Se volete vedermi dovete andare al cinema»

Il divo ha accompagnato sulla Croisette Top Gun: Maverick, sequel di uno dei cult assoluti della sua carriera nelle sale dal 25 maggio, e si è raccontato al pubblico del festival in un incontro gremito, in cui ha parlato dei suoi esordi, dello studio costante e del suo amore totale per la settima arte. La serata si è poi chiusa in modo trionfale: frecce tricolori francesi a sorvolare il red carpet e una Palma d'oro d'onore a sorpresa

Tom Cruise emoziona il Festival di Cannes: «Se volete vedermi dovete andare al cinema»

Il divo ha accompagnato sulla Croisette Top Gun: Maverick, sequel di uno dei cult assoluti della sua carriera nelle sale dal 25 maggio, e si è raccontato al pubblico del festival in un incontro gremito, in cui ha parlato dei suoi esordi, dello studio costante e del suo amore totale per la settima arte. La serata si è poi chiusa in modo trionfale: frecce tricolori francesi a sorvolare il red carpet e una Palma d'oro d'onore a sorpresa

Tom Cruise

Assoluto protagonista di giornata al Festival di Cannes 2022 è Tom Cruise, approdato sulla Croisette per presentare Top: Gun Maverick, il sequel del cult del 1986 Top Gun che si prepara a rilanciarne l’icona di divo planetario ed è in arrivo anche nelle sale italiane dal prossimo 25 maggio. L’attore ha tenuto nel pomeriggio un incontro con il pubblico – andato esaurito in pochissimo tempo – dov’è stato accolto da una calorosa e travolgente standing ovation, per poi raccontarsi alla platea di una gremita Sala Debussy nell’arco di un’ora nella quale ha ripercorso alcuni importanti snodi della sua carriera stellare. 

Foto: Lionel Hahn/Getty Images

Tom Cruise

Foto: Pascal Le Segretain/Getty Images)

«Il cinema è il mio amore, la mia passione. Quando ero bambino sognavo gli aerei e i film, desideravo l’avventura, ero un sognatore. Scrivevo storie e personaggi e, anche oggi, penso solo al futuro», ha detto nelle prime battute della sua masterclass Cruise, che il prossimo luglio compirà sessant’anni e in vista di un compleanno così importante si è regalato un sequel pieno di amore, adrenalina ed emozione per il titolo che lo consacrò definitivamente nello star system (e con lui a Cannes ci sono Jennifer Connelly, che nel film è Penny, amore di gioventù di Pete “Maverick” Mitchell, e Miles Teller, che veste i panni del figlio di Goose, soprannominato Rooster). 

Jennifer Connelly Tom Cruise

Jennifer Connelly e Tom Cruise. Foto: Getty (Dominique Charriau/WireImage)

L’incontro è inaugurato da un montaggio – sensazionale ed emozionante, occorre dirlo, come spesso accade coi contenuti audiovisivi di Cannes a corredo di queste circostanze – dei film più importanti della carriera di Cruise, assemblati sulle note di 2001: Odissea nello spazio: da Jerry Maguire a Eyes Wide Shut passando per Collateral e L’ultimo samurai, nell’intersezione tra i vari momenti e le diverse scene dei lungometraggi che ha interpretano in carriera si toccano con mano tutte le anime del carisma di Cruise e il senso di stupore e di empatia che hanno legato indelebilmente i suoi personaggi all’immaginario collettivo del pubblico mondiale (l’apice più esaltante si raggiunge ovviamente sulle note della soundtrack di Mission: Impossible). 

A seguire Thierry Frémaux, delegato generale del festival, ci tiene a precisare come Cruise non faccia «pubblicità, né serie né film per le piattaforme», saldando la sua presenza con l’anima del festival e lo spirito del suo stato maggiore, schierato a strenua difesa dell’esperienza del cinema in sala. E a quanto pare nessun distributore ha chiesto a Cruise di portare Top Gun: Maverick direttamente in streaming in questi anni di rinvii segnati dalla pandemia: «Non hanno nemmeno osato. Sapevano che non sarebbe mai potuto accadere. Ho chiamato i miei attori così pieni di talento e ho detto loro di non preoccuparsi. Dopodiché sono stato nelle sale e parlando con quelli che vendevano popcorn ho detto: “Stiamo preparando Mission: Impossibile, ci sono tanti altri film da vedere sul grande schermo. Non vi preoccupate. Quando un film è finito, voglio vederlo al cinema. Se volete vedere Tom Cruise, dovete andare al cinema”».

Tom Cruise e Thierry Frémaux. Foto: Pascal Le Segretain/Getty Images

«Da ragazzo ho fatto molti lavoretti: tagliare l’erba, spalare la neve, vendere cartoline porta a porta per racimolare i soldi solo per andare al cinema – racconta Cruise sui suoi esordi, svelando un po’ di aneddoti – Una volta cresciuto, a 18 anni, ho fatto un’audizione e ho conquistato un piccolo ruolo con il mio secondo provino, Taps – Squilli di rivolta. Non sono mai andato a scuola di recitazione ma ho studiato in seguito ogni aspetto del cinema, dalla fotografia ai trailer, sono cresciuto sui set, nelle writer’s room, nelle sale di montaggio. Sono stato fortunato a lavorare con gente molto generosa e se non capisco qualcosa non ho mai avuto paura di dirlo e di lavorare per comprendere».

«Sono cresciuto con il cinema di Buster Keaton, Harold Lloyd, Charlie Chaplin e ed è da quando ho 4 anni che voglio fare il cinema – prosegue Cruise svelando un’anima da appassionato cinefilo ma anche da studioso capillare della settima arte – È stato un viaggio interessante, ho iniziato da giovane e ci ho messo tutti i miei sforzi per riuscire a farlo per tutto il resto della mia vita. Anche se ho cercato di imparare tutto del mestiere del cinema, prima di tutto rimango uno spettatore. Metto il cappellino e vado in incognito al cinema, mi siedo in platea, voglio vedere tutto e sono sempre proiettato al futuro. Un film lo guardo sempre dal punto di vista del pubblico, ma ho sempre da imparare e da sperimentare, come quando vedo recitare George C. Scott».

Foto: Pascal Le Segretain/Getty Images

Anche in Top Gun: Maverick – il cui red carpet serale è stato sorvolato addirittura dalla coreografia spettacolare di aerei con le frecce tricolori francesi, seguiti da fuochi d’artificio – nonostante l’età non sia più giovanissima, Cruise è tornato a recitare senza controfigura com’è abituato a fare, scelta per la quale è molto noto e apprezzato dai suoi fan. «Parlare di questo è un po’ come chiedere a Gene Kelly perché balla. Dipende sempre dalla storia ma c’è una componente fisica in tutto, se vedo Buster Keaton, Harold Lloyd o Gene Kelly vedo innanzitutto degli artisti che hanno raccontato storie attraverso il movimento. A 4 anni e mezzo ho visto un paracadute giocattolo, non ce l’avevo e mi sono fatto un paracadute di lenzuola sul tetto. Mia madre mi vide e mi disse: “Non è una buona idea”. Sono caduto a terra fortissimo e per la prima volta ho visto le stelle di giorno»

Foto: Getty (Dominique Charriau/WireImage)

La giornata di Tom Cruise sulla Croisette si è poi conclusa in modo altrettanto pirotecnico: dopo i caccia francesi a celebrarlo e una stellare Montée des Marches sul tappeto rosso, è arrivata anche una Palma d’Oro d’onore a sorpresa. «Una serata incredibile e un momento incredibile – ha detto Cruise ricevendo il premio – Sono passati 36 anni da Top Gun e abbiamo dovuto attendere due anni per il sequel a causa della pandemia. Grazie gente della Paramount, è stato un sogno essere qui con voi, farò mio tutto questo e non dimenticherò mai questa serata. Grazie per essere qui. Siamo qui per voi. Io faccio questi film per tutti voi».

Foto: Getty (Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images)

Foto: Getty (Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images)

Foto di copertina: Getty (Samir Hussein/WireImage)

Leggi anche: Top Gun: Maverick, romanticismo e adrenalina spiccano il volo nel sequel perfetto. La recensione

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