Record d’incassi, di permanenza nelle sale (in Italia ci rimase per sei mesi consecutivi), di spettatori che lo hanno visto e rivisto, record di “pianti disperati”, record di giorni di lavorazione e di sforamento del budget: tutto questo è stato ed è Titanic.
Quindici anni dopo la prima uscita nelle sale, nel centenario del fatale incidente, il film torna sul grande schermo, in versione rimasterizzata e convertito in 3D, nel tentativo di aggiungere ancora più spettacolarità alla pellicola che aveva vinto 11 Oscar e incassato 1 miliardo e 800 milioni di dollari in tutto il mondo.
Nel 1997 non c’erano Facebook, Twitter, né il marketing via web che oggi permette ai fan (e non solo) di sapere tutto sui film molti mesi prima che escano in sala, trasformandoli in eventi multimediali: niente teaser trailer, niente clip in anteprima, niente immagini promozionali in continuo aggiornamento. Proprio per questo Titanic paartì quasi in sordina, dando agli spettatori il tempo di stupirsi e conquistandosi il pubblico giorno dopo giorno, grazie al passaparola e alla forza della storia, un melodramma classico inserito in un tragico avvenimento storico.
Mentre il film si trasformava in un successo planetario, le televisioni facevano a gara per trasmettere speciali su quello spicchio di storia e la canzone My heart will go on di Celine Dion monopolizzava le radio e i canali musicali. Nel frattempo i settimanali teen, primo fra tutti Cioè, riempivano le loro pagine con le immagini e i poster di DiCaprio, che si era improvvisamente trasformato nell’oggetto del desiderio delle adolescenti più o meno cresciute. Tra cui io.
Quindici anni dopo, seduta nel buio, mi sono ritrovata a pronunciare battute che conoscevo a memoria e a commuovermi di nuovo durante la scena dei due anziani abbracciati in attesa che l’acqua li travolga. Nessun isterismo alla vista di DiCaprio, ma ancora ci si arrabbia sperando che Rose faccia un po’ di spazio a Jack sulla zattera. Certo, il 3D è deludente: in alcune scene anche togliendosi gli occhialini cambia poco. E tuttavia la forza del film è tale che quasi ci si scorda che la differenza stavolta avrebbe dovuto farla proprio la stereoscopia.
C’è un’intera generazione che non ha mai visto Titanic per come era stato concepito, cioè per il grande schermo, e questa nuova versione, oltre che emozionare i vecchi fan, sarà sicuramente un’esperienza epica anche per i nuovi spettatori.
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