Tim Burton non ha proprio digerito un dettaglio di The Flash. E ovviamente riguarda Superman!

La parola al regista californiano, che dopo Mercoledì si concentrerà finalmente sul sequel di Beetleuice. E, nel frattempo, ha trovato anche il tempo per innamorarsi e fidanzarsi con Monica Bellucci...

Tim Burton non ha proprio digerito un dettaglio di The Flash. E ovviamente riguarda Superman!

La parola al regista californiano, che dopo Mercoledì si concentrerà finalmente sul sequel di Beetleuice. E, nel frattempo, ha trovato anche il tempo per innamorarsi e fidanzarsi con Monica Bellucci...

Tim Burton Superman The Flash

Il cameo di Nicolas Cage in The Flash, nei panni del suo Superman, ha generalmente raccolto pareri positivi tra gli appassionati dei cinefumetti, ed è sicuramente uno dei momenti più whatafuck – per citare Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti – del film del regista Andy Muschietti con protagonista il controverso interprete Ezra Miller nel ruolo del velocista della Justice League Barry Allen.

Al regista Tim Burton, però, quella scena non è affatto piaciuta né andata giù, e ci ha pensato lui stesso a spiegare perché, nei giorni scorsi, con queste parole:

“Si tratta di una questione che riguarda l’intelligenza artificiale. Gli studi di produzione, ormai, possono prendere quello che hai fatto, che sia Batman, o qualsiasi altra cosa, e appropriarsene culturalmente in modo improprio, o come vuoi chiamarlo. Anche se sei schiavo della Disney o della Warner Bros., loro possono fare quello che vogliono. Quindi sto passando i miei ultimi anni di vita a fare una rivolta silenziosa contro questo sistema

Su Superman Lives ha poi aggiunto:

“Non ho rimpianti su quel progetto mancato. Anzi, dico questo: quando lavori così a lungo su un progetto e non si realizza, ti influenza per il resto della tua vita. Perché ti appassioni alle cose, e ogni cosa è un viaggio sconosciuto. Ma è una di quelle esperienze che non ti abbandonano mai, nemmeno un po’”.

Quella di Superman Lives, il cinecomic su Superman di Tim Burton con Nicolas Cage, mai realizzato, rimane una delle storie più celebri di grandi film incompiuti di Hollywood. Nel 1996 Kevin Smith scrisse una sceneggiatura che narrava la morte e la rinascita di Superman. Smith modificò molte caratteristiche di Superman dei fumetti, come ad esempio il costume, non più blu e rosso ma nero, e, inoltre, l’eroe non avrebbe dovuto volare. In seguito, Tim Burton venne assunto come regista e si mise a lavorare in una direzione diversa da Smith. Wesley Strick venne scelto da Burton per riscrivere la sceneggiatura di Smith, mentre Nicolas Cage, grande fan del fumetto, fu ingaggiato per interpretare Clark Kent/Superman.

Nel cast, oltre a Cage, erano stati approcciati Kevin Spacey per il ruolo di Lex Luthor, e Christopher Walken per la parte di Brainiac, ruolo per cui era stati provinati anche Tim Allen e Jim Carrey. Courteney Cox fu considerata per il ruolo di Lois Lane. Anche Michael Keaton confermò la sua partecipazione, ma quando gli si chiese se avrebbe reinterpretato Batman, l’attore si limitò a rispondere: “Non esattamente.” L’Industrial Light & Magic si mise al lavoro per realizzare gli effetti speciali della pellicola. Il Braniac di Burton aveva un look quasi horror, con molti corpi ma tutti di aspetto ragniforme. Nel film avrebbe dovuto essere presente anche il supercriminale Deadshot.

Burton programmò le riprese a Pittsburgh, città scelta per rappresentare Metropolis. La Warner, in seguito, ritenne lo script di Strick troppo costoso e assunse Dan Gilroy per riscrivere la sceneggiatura. Il budget passò, dunque, da 190 a 100 milioni di dollari. Nonostante ciò, il progetto fu bloccato e Burton abbandonò definitivamente il film per dedicarsi a Sleepy Hollow. Per il film furono spesi, inutilmente, circa 30 milioni di dollari. Burton ribadì che la sua esperienza con Superman Lives fu una delle peggiori della sua vita e che, a causa di questo film, perse almeno un anno della sua carriera.
 
Quello che ci guadagnò effettivamente di più dalla caotica vicenda fu proprio Nicolas Cage: fu pagato ben 20 milioni di dollari per interpretare la parte che poi non dovette nemmeno interpretare.
 
Foto: Getty (Daniele Venturelli/WireImage); Warner Bros. 
 
Fonte: Variety
 

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