The Fabelmans ha raccolto molti consensi da parte di pubblico e critica, fino alla recente affermazione ai Golden Globes, dove il film più autobiografico di Steven Spielberg si è portato a casa due statuette (miglior film drammatico e miglior regista) su cinque candidature.
Ci sono però da registrare anche delle voci molto critiche e sprezzanti riguardo il memoir cinematografico del regista de Lo squalo e Jurassic Park, tra le quali nelle ultime ore si è fatta sentire, con particolare forza, quella di Joyce Carol Oates, la scrittrice di Blonde, biografia romanzata di Marilyn Monroe da cui Andrew Dominik ha tratto il suo omonimo film con Ana de Armas uscito lo scorso anno.
Su twitter, dove è sempre molto attiva, la prolifica autrice ha scritto, twittando un fotogramma di David Lynch nei panni di John Ford tratto dal lungometraggio: «Questa è stata la scena più fantasiosa in The Fabelmans, che è stato in generale un film mediocre per tutta l’attenzione ricevuta e il premio recente. Deve essere scoraggiante per i giovani registi».
This was the most imaginative scene in “The Fabelmans” which was on the whole a remarkably mediocre movie for all its attention & the recent award. Must be discouraging for young filmmakers. https://t.co/7yUmCVZEen
— Joyce Carol Oates (@JoyceCarolOates) January 11, 2023
By making a blonde-Aryan-antisemite the pseudo hero of his high school movie the young Fabelman disarms enemies & wins a pseudo friend. is this an acknowledgment of the superficial triteness of the director’s career as an entertainer? https://t.co/t4k7esg9T4
— Joyce Carol Oates (@JoyceCarolOates) January 12, 2023
La sinossi ufficiale del film, che racconta dell’adolescenza di Spielberg, dell’amore per il cinema che ha costellato la sua vita fin dalla tenera età e delle traversie della sua famiglia, recita: The Fabelmans, uno spaccato intenso e personale dell’infanzia americana del XX secolo, è il racconto di formazione di un giovane che scopre uno sconvolgente segreto di famiglia e un’esplorazione del potere dei film nell’aiutarci a vedere la verità sull’altro e su noi stessi.
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