Dopo otto anni dal suo primo lungometraggio per il grande schermo, In principio erano le mutande, e diverse esperienze televisive, Anna Negri torna dietro la macchina presa per Riprendimi : “un film nel film, in parte autobiografico», come lei stessa ci racconta nell’intervista, in cui attraverso l’obiettivo di due documentaristi decisi a raccontare la precarietà del mondo dello spettacolo si addentra nelle tormentate vicende amorose di Giovanni (Marco Foschi), giovane attore in balia di casting più o meno fasulli, e Lucia (Alba Rohrwacher), sua compagna e madre di suo figlio. Un progetto che la regista veneta ha seguito insieme alla produttrice Francesca Neri, con passione ed entusiasmo, arrivando persino trasformare la sua stessa casa in un set di riprese. Sacrifici presto ripagati con la prestigiosa ammissione al Sundance Film Festival di Robert Redford, Mecca del cinema indipendente che per la regista è stato “il miglior riconoscimento». Un piccolo film low budget che, grazie anche a questa vetrina, è passato nelle parole della Negri “dalla cucina di casa mia ai multiplex», dove infatti Riprendimi sarà distribuito nella considerevole cifra di 80 copie. Ma cosa significa essere una donna-regista? Scopritelo dalla vive voce di Anna Negri…
Guarda l’intervista alla produttrice Francesca Neri