Se siete tra i molti che hanno già visto la prima parte di Rebel Moon su Netflix, probabilmente non appena è iniziato il film avete avuto la stessa reazione di una buona fetta di pubblico: “Ma quella è…“. Perché sì, indubbiamente il portale dal quale fuoriesce la navicella del nuovo impero galattico pensato da Zack Snyder ricorda una vagina. E non è neppure è la prima volta che al regista vengono imputate immagini “subliminali”.

In questo caso, però, ha voluto entrare subito nel merito della questione. Durante un’intervista con il podcast The Vodka Stream, è stato chiesto a Zack Snyder se davvero quel portale è stato ispirato dall’organo genitale femminile. Cosa che, per altro, avrebbe completamente senso: nella sua versione di Star Wars l’impero galattico è chiamato Mondo Madre, usare portali a forma di vagina per viaggiare attraverso le galassie quindi può essere assolutamente in linea con il nome scelto.

Invece no, o meglio forse. Perché nella sua risposta, Zack Snyder ha lasciato intendere che questo aspetto verrà chiarito più avanti, nella seconda parte in uscita ad aprile 2024. «C’è molto da scoprire su come le navi del Mondo Madre viaggiano e piegano lo spazio quando devono percorrere lunghe rotte – ha detto il regista – Questa è una rivelazione che avrà senso. In realtà è corretta al 100% per la mitologia che riguarda il modo in cui lo spazio si piega per il Mondo Madre».

Come detto, non è la prima volta che ad un film di Zack Snyder vengono riconosciute immagini sessualizzate. È successa la stessa cosa anche ai tempi di Man of Steel, dove le navicelle usate dai kryptoniani per fuggire dal pianeta sono sempre sembrate decisamente falliche. Per scoprire la verità sulla fonte di ispirazione dietro ai portali, dovremo aspettare Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, del quale è stato diffuso da pochi giorni il trailer.

 Cosa ne pensate? Anche voi avete pensato la stessa cosa vedendo l’inizio della prima parte, Figlia del Fuoco? Diteci la vostra nei commenti.

Foto: Netflix

Fonte: The Vodka Stream