Oltre che come regista, Quentin Tarantino si distingue indubbiamente come uno dei più competenti appassionati di cinema a livello internazionale. Nel corso degli anni, tuttavia, ha dimostrato di possedere una profonda conoscenza anche della serialità televisiva, un formato che, al pari del cinema, ha lasciato un’impronta significativa nella sua vita.
Come ribadito più volte nel corso della sua carriera, sono state molte le serie che hanno esercitato un’enorme influenza sulla generazione degli anni ’70. Non sorprende, quindi, che la filmografia del regista sia ricca di riferimenti a celebri show del passato, oltre che a cult cinematografici. Ma quali produzioni hanno maggiormente catturato l’immaginazione di Quentin Tarantino?
Il regista ha deciso di ripercorrere le tappe fondamentali del suo amore per la serialità, condividendo una lista dei 10 migliori show secondo il suo personale giudizio. Qui l’elenco:
- Gunsmoke (1955-1975)
- Billions (2016-)
- Speed Racer (1967-1968)
- La regina degli scacchi (2020)
- Bonanza (1959-1973)
- The Newsroom (2012-2014)
- How I Met Your Mother (2005-2014)
- Kung Fu (1972-1975)
- Lancer (1968-1970)
- Then Came Bronson (1969-1970)
La lista inizia naturalmente con il genere western. Il regista ha messo al primo posto Gunsmoke, una serie straordinariamente longeva con James Harness nel ruolo del custode della legge Marshall Matt Dillon, incaricato di mantenere l’ordine a Dodge City. Lo show è stato citato più volte nelle opere di Tarantino, insieme a Bonanza, al quinto posto, altra storica serie western incentrata sulle dinamiche familiari e sociali precedenti alla guerra civile americana. Entrambi titoli rimangono ancora oggi tra le principali ispirazioni del regista per la realizzazione di The Hateful Eight.
Le influenze western continuano con Lancer, citata ampiamente in C’era una volta a Hollywood, e Kung Fu, che introduce per la prima volta la commistione tra western e arti marziali, con David Carradine nel ruolo di un monaco shaolin alla ricerca del fratello lungo la frontiera americana. Questa serie è stata omaggiata in modo significativo in Kill Bill, con lo stesso Carradine nel ruolo di Bill.
Abbandonando il tema della frontiera, ci spostiamo su un altro genere con Then Came Bronson, che fonde le caratteristiche del road movie con la controcultura degli anni ’60, presentando il protagonista Michael Parks come una sorta di cowboy moderno in viaggio solitario in moto. Tra le scelte più sorprendenti, c’è anche spazio per la serie animata Speed Racer, un celebre anime che ha contribuito a introdurre l’animazione giapponese al pubblico statunitense.
Passando ai giorni nostri, Tarantino inserisce tra le sue serie preferite un classico della sit-com come How I Met Your Mother e cita The Newsroom, drama dai toni politici che svela le dinamiche dietro le quinte del giornalismo televisivo.
Tra le serie più recenti, Tarantino elogia anche Billions, incentrato sul mondo dei miliardari contemporanei e sulla rivalità tra il procuratore distrettuale Chuck Rhoades – interpretato da Paul Giamatti – e il manager “ombra” Bobby Axelrod. Chiude la sua lista La regina degli scacchi, una delle miniserie più acclamate del 2020. Lo show Netflix racconta la storia di una prodigiosa giovane campionessa degli scacchi interpretata da Anya Taylor-Joy, impegnata anche ad affrontare i suoi problemi di salute mentale.
Come è evidente, la lista di Quentin Tarantino abbraccia una varietà notevole, unendo grandi classici del passato a fenomeni cult contemporanei già radicati nell’immaginario popolare, riflettendo la sua vasta conoscenza della serialità televisiva.
Cosa ne pensate di questa lista? Ma soprattutto, credete anche voi che Gunsmoke sia una delle migliori serie mai realizzate? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
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Fonte: Collider
Foto: Getty (Matt Winkelmeyer/FilmMagic)
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