“Ho dovuto affrontare ostacoli che un attore, di solito, si ritrova ad affrontare a metà carriera. Avevo 21 anni e a causa di numerosi rifiuti e ostacoli credevo di aver chiuso con la recitazione. Oggi non è più così, anzi, credo di non essere mai stato più convinto di me stesso”.
Pietro Castellitto è a Venezia per presentare in Orizzonti la sua opera prima da regista, I Predatori, prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango, in uscita nelle sale il prossimo 22 Ottobre distribuito da 01 Distribution. Il film prende spunto dalle disavventure quotidiane di due famiglie, una borghese e benestante, padre medico e madre regista, l’altra proletaria e fascista, immischiata in affari non del tutto legali, per mettere in scena un ritratto spietato della società contemporanea italiana, con una struttura a incastri che più di una volta coglie di sorpresa lo spettatore.
“Come spesso succede con le opere prime, più che un messaggio ho cercato di esprimere una sorta di disagio, un sentimento di frustrazione dovuto all’impossibilità di poter reinventare la contemporaneità. Se si guarda alla Storia dell’Uomo, si sono sempre messi in discussione i massimi sistemi. Oggi, credo che questa abitudine sia in parte andata perduta”. Quando gli viene chiesto quali siano i punti in comune tra le due famiglie protagoniste, a un primo sguardo così diverse, Castellitto risponde: “Come il titolo suggerisce, li vedo tutti come dei predatori, solo che una delle due famiglie ha bisogno delle armi per essere predatrice, mentre l’altra fa sue una serie di armi sociali ben più subdole”.
Il film è arricchito da un cast numeroso e variegato. Gli attori presenti in conferenza stampa (Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Giorgio Montanini, Dario Cassini e Giulia Petrini) hanno elogiato la sceneggiatura di Castellitto: “Mi ha colpito da subito il mix perfetto di registri così diversi… Passava in maniera così brillante dalla commedia al dramma fino a un registro quasi neorealistico”, ha affermato Popolizio, che nel film interpreta il medico a capo della famiglia borghese. “È pazzesco pensare che Pietro abbia la metà dei miei anni e sia in grado di scrivere un copione del genere”, ha continuato Dario Cassini, mentre la Mandracchia ha confessato di essersi divertita, da attrice, a mettere in scena una regista spietata, una vera e propria predatrice, seppur vittima di una sofferenza personale che la soffoca.
Quando gli viene chiesto se i suoi genitori (l’attore Sergio Castellitto e la scrittrice Margaret Mazzantini) hanno visto il film, Castellitto risponde: “Certo, e l’hanno perfino apprezzato, incredibile! Pensate che mio padre avrebbe voluto recitare nei panni del mio padre di finzione, ma io gli ho risposto: ‘Ma tu ci tieni o no al mio futuro??'”.
In chiusura di conferenza stampa, c’è stato spazio anche per una domanda sulla serie TV su Francesco Totti di cui Castellitto sarà protagonista, ma l’attore si è visto costretto a restare sul vago: “Mi hanno detto di non dire assolutamente niente, perché anche se dico soltanto una mezza frase qualcuno ci si potrebbe inventare sopra un articolo!”.
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