“Mozart che intervista Beethoven”: è stato definito così il panel di discussione che si è tenuto qualche giorno fa al DGA Theatre di Los Angeles e che ha visto coinvolte due leggende del cinema contemporaneo, ovvero Steven Spielberg e Martin Scorsese.
Il primo ha intervistato il secondo a seguito di una proiezione sold out del suo ultimo film Killers of the Flower Moon, che ha visto la presenza tra il pubblico, in incognito, anche dell’attrice protagonista Lily Gladstone (Mollie Burkhart).
Durante il Q&A, Spielberg non si è risparmiato con gli elogi rivolti al film, che ha definito “il capolavoro” di Scorsese: «Per me, guardare il tuo film è stata un’esperienza eccezionale. Sai cosa penso di tutti i tuoi film, ma questo qui si distingue in una maniera particolarmente d’impatto. È un racconto epico, ma non è un’epica hollywoodiana, è un’epica umana. Sei il maestro del nostro medium, Marty, e questo è il tuo capolavoro».
Numerose le tematiche toccate nel corso dell’incontro; tra i momenti più divertenti anche il racconto del retroscena del momento in cui il personaggio di Robert De Niro punisce Leonardo DiCaprio sculacciandolo con una paletta di legno. «La paletta si è rotta – ha scherzato Scorsese -. DiCaprio dice che è perché ha delle natiche di marmo». Poi ha aggiunto, tra le risate del pubblico: «Ma doveva andare così. Doveva rompersi, o volare in aria, o qualcosa del genere. Volevamo riprodurre un rituale europeo, con dei riferimenti al KKK e alla massoneria».
Palette a parte, Steven Spielberg si è fatto portavoce di tutti gli appassionati, esprimendo la speranza che Scorsese torni a lavorare con le due star: «È meraviglioso vedere De Niro e DiCaprio in questo film insieme. Questa è la tua sesta collaborazione con Leo, e la tua undicesima con Bobby. Ti mancano soltanto tre film per battere il record di John Ford, che ha diretto John Wayne per quattordici volte. Quindi non puoi certo arrenderti ora con De Niro».
Ispirato a una storia realmente accaduta, Killers of the Flower Moon [QUI LA NOSTRA RECENSIONE] è ambientato negli anni Venti, quando la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza del popolo nativo americano degli Osage. L’improvviso benessere della popolazione attirò l’interesse dei bianchi, che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage, fino a ricorrere all’omicidio.
Fonte: The Playlist
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