Parliamo di Borat 2: la video-recensione in compagnia di Roberto Recchioni

Proviamo a rispondere alle tante domande suscitate dal dissacrante mockumentary in compagnia del critico e curatore di Dylan Dog

Parliamo di Borat 2: la video-recensione in compagnia di Roberto Recchioni

Proviamo a rispondere alle tante domande suscitate dal dissacrante mockumentary in compagnia del critico e curatore di Dylan Dog

Borat 2

Borat 2 (o meglio Borat – Seguito di film, sottotitolo: Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan), uscito da qualche giorno su Amazon Prime Video sta suscitando molto interesse.
In un comunicato ufficiale, la piattaforma streaming ha affermato che il film è già stato visualizzato “da decine di milioni di persone” nel corso del primo weekend.

E anche senza fornire dati più specifici, Amazon ha dichiarato che oltre 1 milione di fan ha visualizzato il film durante una festa organizzata per l’arrivo di Borat 2 lo scorso 22 ottobre, in concomitanza con il dibattito presidenziale tra Trump e Biden.
Borat 2, a 14 anni di distanza dal primo film, riporta alla ribalta il pazzo reporter kazako che, con i suoi gesti surreali e dissacranti, porta allo scoperto le storture della società americana.

Intersecando fiction e realtà (Sacha Baron Cohen travestito da Trump, per esempio, ha realmente interrotto un comizio di Mike Pence offrendogli in dono la propria figlia, interpretata dall’attrice Maria Bakalova), il mockumentary spara a zero su tutti, puntando il dito in particolar modo contro i politici dell’entourage trumpiano, ma mettendo anche a nudo l’ignoranza di chi nega l’Olocausto e altre contraddizioni della società statunitense.
Di tutto questo e di molto altro abbiamo parlato oggi in diretta su Facebook con Roberto Recchioni.

Per chi non ha seguito la live, la potete vedere qui di seguito

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