Ocean’s 8 e la carica dei reboot al femminile

Parola d’ordine: genderswap. Ovvero, “cambio di genere”. Il remake con Sandra Bullock & co., in sala questo mese, è solo uno dei tanti esempi in cui una saga cinematografica o una serie Tv con protagonisti maschili viene riscritta con al centro eroine donne. Ma è davvero girl power? E i movimenti di #TimesUp e #MeToo c’entrano qualcosa?

Ocean’s 8 e la carica dei reboot al femminile

Parola d’ordine: genderswap. Ovvero, “cambio di genere”. Il remake con Sandra Bullock & co., in sala questo mese, è solo uno dei tanti esempi in cui una saga cinematografica o una serie Tv con protagonisti maschili viene riscritta con al centro eroine donne. Ma è davvero girl power? E i movimenti di #TimesUp e #MeToo c’entrano qualcosa?

Non è un incubo, le streghe sono tornate. E non avranno pietà, non vi lasceranno scampo: riscriveranno la storia del cinema censurando completamente il maschio. Si prenderanno la pipa di Sherlock Holmes, la licenza di uccidere di James Bond, lo specchio di Dorian Gray. Saranno principesse di Bel Air, Dottoresse Who, Dottoresse Smith, Signore delle mosche, acchiappafantasmi, rapinatrici, assassine. Costringeranno il cinemaschio al ruolo di sirenetto (Splash), al cameo (Ocean’s 8), occupando barbaramente lo schermo con i blasoni leopardati di quello che sparuti gruppi di ribelli già chiamano, sottovoce, “cinenazifemminismo”. Paura? Macché. A Hollywood, piuttosto, si fregano le mani di fronte al fenomeno che rischia di passare alla storia come l’uovo di Colombo nell’era del #metoo: il gender swapping movie con protagoniste donne – o più semplicemente, il remake al femminile.

Il servizio completo è pubblicato su Best Movie di luglio, in edicola dal 28 giugno

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