Nonostante Quentin Tarantino ritenga che gli attori dell’universo Marvel non siano vere star, è anche indubbio che in tutto il mondo ormai Robert Downey Jr. sia riconosciuto come Iron Man e Chris Evans come Captain America. Nonostante siano passati oltre quattro anni dal loro addio, questa sarà probabilmente la loro fama ed eredità più grande. Sorprende quindi scoprire che all’inizio il volto di Steve Rogers aveva ben altri pensieri per la testa.
È in uscita il libro MCU: The Reign of Marvel Studios, nel quale gli autori hanno sviscerato tutti i passaggi che hanno portato alla costruzione dell’impero dei cinecomic che ha dominato il botteghino per una decina abbondante di anni. Qui, vengono raccontati diversi aneddoti, come ad esempio il fatto che inizialmente si era pensato a Chadwick Boseman come Drax, Alexander Skarsgård come Thor e John Krasinski per interpretare Captain America.
La parte dell’eroe a stelle e strisce, alla fine, è andata come sappiamo all’ex Torcia Umana Chris Evans: «Era americano – ha dichiarato la direttrice del casting Sarah Halley Finn, come riportato dal lungo reportage in anteprima di Vanity Fair -. Avevamo già scelto molti inglesi, ma volevamo un americano per la parte». Dopo averlo chiamato per illustrargli il progetto, l’attore si è preso il weekend per decidere e inizialmente aveva rifiutato: «L’offerta mi è sembrata l’epitome della tentazione – ha spiegato -. L’offerta di lavoro definitiva, su larga scala. Dovevo dire di no a questa cosa. Sembrava la cosa giusta da fare. Ho visto le foto, i costumi ed erano fantastici. Ma mi sono svegliato il giorno dopo aver detto di no e mi sentivo bene – per ben due volte».
A incoraggiarlo è stato il futuro collega di set e già volto di punta dell’MCU, Robert Downey Jr. Chris Evans era spaventato soprattutto dalla possibilità di imbarcarsi in un progetto fallimentare e la sensazione lo ha accompagnato fin dopo la firma del contratto e durante le riprese di Captain America: «Ci siamo. Ho firmato la mia condanna a morte – sono i sentimenti che ha confessato in seguito e riportati dalla testata -. La mia vita è finita. Non potevo credere di averlo fatto. Non era la carriera che volevo». Poi, ha aggiunto: «La cosa che mi spaventava di più era fare film di mer*a. Non volevo fare film del ca**o ed essere contrattualmente obbligato a produrre spazzatura».
Una sensazione che, ovviamente, è sparita una volta che si è reso conto che i piani di Marvel Studios non erano affatto campati per aria e che l’intero progetto poggiava su premesse produttive ben diverse dai due film dei Fantastici Quattro ai quali aveva già partecipato. In seguito, ha portato lo scudo per tre film di Captain America e quattro film corali degli Avengers, passando il testimone ad Anthony Mackie solo alla fine di Endgame. Un lungo viaggio iniziato con una grande paura, per fortuna superata per la gioia dei fan Marvel.
Foto: Marvel Studios
Fonte: Vanity Fair
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