E finalmente il giorno tanto atteso è arrivato: come preannunciato dal regista Ivan Silvestrini, si sono concluse ufficialmente oggi, 23 settembre, le riprese di Mare Fuori 4.
Tra lacrime e champagne, il regista ha condiviso su Instagram gli ultimi commoventi saluti da parte degli attori rimasti sul set fino alla fine. Fra essi troviamo Carmine Recano, interprete del comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito; Lucrezia Guidone, ossia la nuova direttrice dell’IPM Sofia Durante; infine le giovani star Maria Esposito (Rosa Ricci) e Massimiliano Caiazzo (Carmine Di Salvo).
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«Quest’opera è così grande che è difficile coglierla nella sua interezza – ha scritto il regista -. Eppure è lì, che aspetta di essere compiuta. Oggi si gira l’ultima scena di Mare Fuori 4 e il mio pensiero è per tutti coloro che lo hanno reso possibile, tutte quelle donne e uomini dietro di me che si sono stremati per aiutarmi a trasformare la mia visione in realtà davanti all’obiettivo».
Ai fan impazienti ora non resterà che attendere: Mare Fuori 4 arriverà in esclusiva streaming su RaiPlay a febbraio 2024, per poi essere trasmessa in prima serata su Rai 2. Ricordiamo inoltre che i primi due episodi saranno in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, alla presenza dei membri del cast.
Mare Fuori 4: la trama della quarta stagione
Nella quarta stagione, i protagonisti di Mare Fuori si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto. Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla corrente verso il largo. Ora devono vincere ogni giorno le loro più intime paure per affrontare la vita. Al loro fianco non c’è più l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con cui scelgono di navigare. A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che, nel bene e nel male, vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita.
È il momento di crescere, e questo significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere. Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio. Bisogna decidere in che modo e verso orientare la propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere. La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.