La Weinstein Company è ufficialmente in bancarotta.
La Weinstein Co. ha infatti sottoscritto un accordo di “stalking horse” per vendere sostanzialmente tutte le sue attività alla società di investimenti Lantern Capital, con sede a Dallas, in una transazione che richiede alla società di presentare istanza di fallimento.
Dopo aver tentato invano di vendere la società finanziariamente in difficoltà, lo studio ha dichiarato di sperare che una vendita ordinata possa consentire di strappare il massimo valore dalle attività della società, a beneficio dei suoi creditori e di altre parti interessate.
«Il consiglio è lieto di avere un piano per massimizzare il valore dei suoi beni, preservando il maggior numero di posti di lavoro possibile e perseguendo la giustizia per le vittime», ha affermato il presidente Robert Weinstein. Il Consiglio ha inoltre espresso il suo grande apprezzamento al procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, e ai suoi colleghi, per aver aiutato la società a raggiungere questi obiettivi.
«Questo è un momento spartiacque per gli sforzi per affrontare gli effetti corrosivi della cattiva condotta sessuale nei luoghi di lavoro, permettendo finalmente di ascoltare le le voci che sono state per troppo tempo controllate per essere ascoltate», ha detto Schneiderman.
Fondata nel 2005 da Harvey e Bob Weinstein, la Weinstein Co. è stata in tumulto fin dallo scorso ottobre, quando il New York Times e il New Yorker hanno pubblicato testimonianze di molestie sessuali e abusi seriali da parte del co-fondatore dell’azienda.
Fonte: Deadline
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