Nel 1702 Anna Stuart (Olivia Colman) diviene Regina di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Non ha figli: un disturbo noto come Sindrome di Hughes la costringe a 17 aborti consecutivi. Ad ogni aborto si fa portare un piccolo coniglio bianco e lo chiude in una delle tre gabbie che tiene nella sua stanza. Sono i suoi “piccoli”.
Nasce il sistema parlamentare bipartitico: le decisioni sono l’esito di una contesa tra tory e whig, e la contesa è soprattutto gioco di conquista dell’umore della Regina.
Scoppia una guerra con la Francia.
In una corte senza uomini, governata da una sovrana depressa e malata di gotta, il potere pende nella mani della “favorita”, Sarah Churchill (Rachel Weisz). Moglie di un whig, Sarah è amica, confidente, consigliera, amante e voce della corona. Ma quello della favorita non è un diritto di nascita né un titolo nobiliare, piuttosto una circostanza, un’affinità. E quando a corte si presenta una cugina caduta in disgrazia, manipolatrice e disposta a tutto – Abigail Masham (Emma Stone, altra nomination in arrivo) -, una battaglia per la successione, del tutto diversa, è pronta a scatenarsi.
Dopo il passaggio trionfale alla scorsa Mostra del cinema di Venezia, dove si è portato a casa il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria e una sacrosanta Coppa Volpi alla protagonista Olivia Colman, arriva finalmente anche nelle sale italiane il nuovo film del celebrato regista greco Yorgos Lanthimos, fresco di candidatura a ben 10 premi Oscar.
In fondo all’articolo, come d’abitudine, trovate il link per leggere la nostra recensione nel dettaglio e cosa ne scrivevamo dall’ultima edizione del festival lagunare.
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