Spesso i dettagli sono tutto.
In Asadora!, la serie manga edita da Planet Manga (Panini Comics), Naoki Urasawa gioca con le sfumature e con le ombre. Ci invita a seguirlo in una storia ambientata nel passato, nel dopoguerra giapponese. E in ogni momento, in ogni sequenza, parla di qualsiasi cosa: dalla ricostruzione alla occidentalizzazione del Paese, dalla rinascita urbana alle Olimpiadi, dall’adolescenza alle responsabilità della vita adulta. Nella sua visione l’assurdo ha le dimensioni di un’impronta lasciata tra le macerie di una città, ha la forma tozza di un tronco segnato dal graffio di un animale gigantesco; e rimane impresso in una fotografia, nel movimento sfuocato di una coda. Non serve altro.
Il racconto è costruito sulla tensione e sul desiderio di scoprire la verità. I capitoli sono come le tessere di un mosaico: aggiungono, migliorano, arricchiscono; ma non coprono il quadro generale, non smorzano i toni. Indicano, accennano e non scadono mai nel didascalismo. Nei dettagli si nascondono altri spunti, altre storie e infiniti mondi.
E Urasawa lo sa: indugia proprio per stuzzicare l’immaginazione del lettore e per trasformare la sua narrazione in un’azione attiva a cui prendere parte. In Tutto è vero (Rizzoli Lizard) Giacomo Nanni riesce a evocare diverse epoche nel giro di poche pagine. Il filo rosso della trama è il punto di vista di un corvo. Le parole che leggiamo sono le parole che pensa, gli eventi che seguiamo sono quelli di cui è testimone. A volte bastano le immagini: un disegno, i colori, il tratto deciso e dinamico di Nanni. Altre volte servono segni più precisi. Anche qui i dettagli sono tutto, sono il centro di piccoli snodi narrativi, sono nuove prospettive da cui guardare e ascoltare. C’è un andamento appassionato, consapevole, estremamente solido. E soprattutto c’è la capacità di Nanni di tenere insieme cose apparentemente inavvicinabili: il cinema di Hitchcock; la Francia del passato, quella del presente; il terrorismo; la nascita degli estremismi religiosi; la lotta tra libertà e sicurezza, tra fede e ideologia. Parigi rivive attraverso i suoi parchi, le sue vie e i suoi palazzi. E un particolare come la manutenzione delle sirene di emergenza restituisce in modo chiaro l’anima instabile di una città antichissima.
I corvi vivono dove c’è abbondanza di rifiuti, si adattano, sono carnivori e sono intelligenti. Non fanno distinzioni. Un po’, viene da pensare, come gli esseri umani. Asadora! e Tutto è vero raccontano storie particolari, profondamente diverse, e rappresentano due modi di utilizzare un linguaggio. Da una parte c’è la serialità, con la sua divisione in volumi e capitoli, dall’altra c’è un libro autoconclusivo, che tiene separate le parole e i disegni, che usa i silenzi e i rumori. Allo stesso tempo, però, questi fumetti condividono la stessa cura per i dettagli e le stesse intenzioni: porre domande al lettore e non offrire risposte immediate, tenere viva l’attenzione e invogliare alla riflessione.
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