Si è tenuta ieri, nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana di Torino, la Masterclass con protagonista Kevin Spacey, uno dei più grandi volti del panorama cinematografico internazionale finito sotto ai riflettori, negli ultimi anni, dopo le accuse di molestie sessuali da parte del collega Anthony Rapp. Giudicato innocente in tribunale – sebbene ci siano altri procedimenti in corso -, l’attore ha scelto l’Italia come luogo della sua prima apparizione pubblica dopo l’assoluzione.
Il Museo del Cinema di Torino ha ospitato Spacey il 16 gennaio, oltre che per tenere la Masterclass, anche per introdurre la proiezione di American Beauty, cult di Sam Mendes per cui l’attore si è aggiudicato l’Oscar nel 2000. Il film è stato scelto per aprire una retrospettiva dedicata all’interprete, che si concluderà il 23 gennaio e includerà anche titoli come Se7en, L.A. Confidential, Americani (Glengarry Glen Ross), The Life of David Gale, Margin Call, I soliti sospetti, Elvis & Nixon e The Shipping News – Ombre dal profondo.
Durante l’evento Kevin Spacey è stato premiato con la Stella della Mole, riconoscimento assegnatogli per aver apportato, con la sua filmografia, un personale contributo estetico e autoriale allo sviluppo dell’arte drammatica. Nel ringraziare, l’interprete si è complimentato con il Museo del Cinema di Torino per aver “avuto le palle” di invitarlo, nonostante le controversie degli ultimi anni.
«Ho avuto la fortuna di fare per 40 anni cinema, ricevendo in cambio solo gentilezza e apprezzamento. Oggi, premiando me, premiate tutte le persone che hanno reso possibile questa mia carriera. Il Museo del Cinema ha avuto le palle di invitarmi per ricevere questo premio […] Quello che si vede nei media non è la vita vera, non mi sto riappropriando della vita pubblica perché non l’ho mai lasciata. […] Sarò grato per tutta la vita a Franco Nero per avermi fatto tornare sul set, per avermi offerto un film quando tutti gli altri avevano paura. Il ruolo non ha importanza, importante è il suo gesto, quello che ha fatto in un momento particolare per la mia vita. Mi ha chiamato e mi ha detto “indipendentemente da tutto, voglio che tu sia nel film” e questo non solo come persona, ma come attore, ha significato moltissimo per me», ha detto Spacey riferendosi al suo primo ruolo dopo le accuse di molestie sessuali, ovvero quello avuto nel lungometraggio L’uomo che disegnò Dio di Franco Nero.
A proposito del premio consegnato all’attore, Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, aveva dichiarato: «Kevin Spacey si è da sempre imposto sulle scene grazie alla sua straordinaria mimica e al sapiente uso dello sguardo, rendendo ogni personaggio ben più di una semplice performance. Con la sua abilità nel mostrare l’alienazione e la vulnerabilità di un uomo che affronta la crisi di mezz’età, la sua magistrale e indimenticabile interpretazione in American Beauty, venata di sottile malinconia, ha incarnato perfettamente il disincanto della classe media americana. Lo scorso anno aveva visitato il museo in forma privata – continua De Gaetano – ed era rimasto molto colpito dalle collezioni di precinema e dall’architettura della Mole Antonelliana. Adesso, tra tutte le città del mondo, ha scelto Torino per una masterclass. Non poteva farci regalo più grande».
Fonte: Euronews
Foto: Getty (Stefano Guidi)
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