Kevin Spacey a processo, l’attore in lacrime racconta la sua versione: «Mi hanno spinto a chiedere scusa»

L'attore si è detto pentito di aver rilasciato quella dichiarazione di scuse nei confronti del suo accusatore

Kevin Spacey a processo, l’attore in lacrime racconta la sua versione: «Mi hanno spinto a chiedere scusa»

L'attore si è detto pentito di aver rilasciato quella dichiarazione di scuse nei confronti del suo accusatore

kevin spacey

È iniziato il processo contro Kevin Spacey: l’attore è accusato da Anthony Rapp di molestie sessuali quando aveva solo 14 anni. Una causa civile dal valore totale di 40 milioni di dollari e che è di fatto costata la carriera alla star di House of Cards, ma dalla sbarra del tribunale di New York City ha rigettato le accuse e si è detto pentito persino di aver rilasciato una dichiarazione di scuse.

Stando a quanto riferiscono le fonti estere, Kevin Spacey nella sua deposizione ha incolpato il suo addetto alle relazioni pubbliche per averlo convinto a scusarsi con Anthony Rapp al tempo delle prime accuse, nel 2017. «Mi hanno spinto a chiedere scusa e ho imparato la lezione: che è mai scusarsi per qualcosa che non si è fatto. Mi pento di tutta quella dichiarazione» ha detto Spacey.

L’attore non sapeva come rispondere, ha spiegato, e gli è stato consigliato di non respingere direttamente le accuse per non venire accusato di essere un “victim-balmer”. La sua dichiarazione è stata quindi un tentativo di evitare una crisi che avrebbe potuto avere esiti peggiori. Difficile, considerando che in seguito è stato licenziato dalla serie House of Cards e digitalmente rimosso da All the Money in the World di Ridley Scott.

Le prime accuse da parte di Rapp, attore di Star Trek: Discovery, sono arrivate tramite un articolo su BuzzFeed nel pieno dell’uragano #MeToo. In un primo momento, la grande star aveva risposto alle accuse dicendo di non aver memoria di quell’episodio ed ha poi rivolto a Rapp «Le più sincere scuse per un quello che sembra essere stato un comportamento inappropriato da ubriaco».

Contestualmente, Kevin Spacey aveva fatto coming out. Si era dichiarato gay e ieri a processo ha voluto puntualizzare che non lo aveva mai dichiarato prima perché il padre sarebbe stato un razzista, omofobo e anti-semita. «Era un suprematista bianco neo-nazista – ha detto – Non avrei mai parlato di queste cose pubblicamente». Il dettaglio è fondamentale ai fini del processo perché Anthony Rapp lo ha accusato di averlo imbrogliato per non aver mai detto di essere gay.

«Definire qualcuno un imbroglione significa dire che qualcuno sta vivendo una bugia – ha detto in tal proposito Kevin Spacey – Non stavo vivendo una bugia. Ero riluttante a parlare della mia vita personale». Terrorizzato dal padre e costretto a sentire i suoi sermoni razzisti, non avrebbe potuto vivere liberamente questo aspetto della sua vita per molti anni.

Il processo è appena iniziato, ma i legali della star di Seven e I Soliti Sospetti hanno già fatto segnare un’importante vittoria: è stata rimossa l’accusa di stress emotivo, quindi l’unico capo di imputazione da cui si deve difendere ora è quello di molestie.

Foto: Alexi J. Rosenfeld/Getty Images

Fonte: Variety

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